I sintomi gastrointestinali rappresentano una condizione assai comune e diffusa e possono essere considerati come delle problematiche da sempre presenti nella storia umana. Tra essi spiccano per importanza indubbiamente i sintomi derivati da un’alterazione della funzione intestinale: gonfiore, meteorismo, flatulenza e dolore che si accompagnano a modifiche dell’alvo con alternanza di stipsi e diarrea.
Tutti questi sintomi, nel linguaggio comune, vengono compresi sotto un’unica definizione generica, quella di colite o colon irritabile. Nonostante sia giustificato pensare ad un generale coinvolgimento del colon, tali sintomi possono celare un’ampia gamma di patologie più o meno gravi.
Si sono fatti numerosi passi avanti nella comprensione della funzione dell’intestino e delle interazioni tra esso ed altri sistemi dell’organismo umano, quali il sistema immunitario e il sistema nervoso. Tutto ciò ha portato ad una più precisa definizione delle condizioni patologiche a carico di quest’organo. Promuovere la salute a livello intestinale significa favorire il benessere di tutto il nostro organismo.
Cos’è la psiconeuroendocrinoimmunologia
La psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI) costituisce il nuovo paradigma mente-corpo, è la moderna medicina psicosomatica. Essa studia scientificamente le connessioni tra i tre principali sistemi di regolazione del corpo, ovvero il sistema nervoso, endocrino, immunitario e tra questi e la psiche.
Il superamento della tradizionale separazione tra questi sistemi si deve a J. Edwin Blalock, immunologo e docente di fisiologia, con la dimostrazione nel 1989 che non solo i tre sistemi comunicano tra di loro ma lo fanno in modo bidirezionale. La comunicazione avviene attraverso le molecole segnale con le quali stiamo tutti acquisendo una certa familiarità: ormoni, citochine e neurotrasmettitori.
Il sistema PNEI è straordinariamente moderno e attuale, implica l’idea di comunicazione, di connessione, di scambio, di sistemi aperti influenzabili l’uno dall’altro, di social network. La psiconeuroendocrinoimmunologia ha come fulcro i sistemi dello stress e le infinite ripercussioni sulla salute che l’iperattività di questi ultimi comporta. Adottando il modello PNEI si agisce con una medicina integrata, una medicina che si occupa della persona nella sua interezza, e non più vista “a pezzi”, come un contenitore di malattie o di sintomi.
Controllo della disbiosi
“Prendi i fermenti lattici” è una frase ripetiamo o sentiamo ripetere spesso in caso di fastidi intestinali. Ma cos’è la flora batterica intestinale? Batteri, funghi e virus sono i principali costituenti del microbiota intestinale, una componente esterna del nostro organismo che tuttavia potremmo definire un organo vero e proprio in virtù della sua capacità di interazione con gli altri tessuti del corpo.
I batteri che colonizzano il nostro intestino sono in grado di produrre sostanze che vengono riversate nel circolo sanguigno e ci aiutano a trarre il massimo di energia e nutrienti dagli alimenti che ingeriamo. Una corretta alimentazione è il fattore che maggiormente incide sul microbiota intestinale. La candida, un fungo presente nel nostro intestino, prolifera con una dieta ricca in carboidrati o con l’uso prolungato di antibiotici.
Come batteri e funghi, anche i virus del nostro viroma intestinale possono variare in risposta a ciò che assumiamo con la dieta. I virus più comuni a livello enterico sono quelli che interagiscono con le specie batteriche lì residenti, in particolare i batteriofagi. La nostra visione negativa dei virus viene un po’ scardinata perché la maggior parte di essi non è patogena ma svolge importanti azioni protettive a livello intestinale. L’alterazione del microbiota è strettamente connesso alle malattie intestinali di tipo infiammatorio ma anche all’insorgenza di disturbi a livello neurologico e psichiatrico.
Prebiotici e probiotici
I prebiotici sono sostanze alimentari non digeribili in grado di stimolare la crescita e le funzioni dei microrganismi che colonizzano il nostro intestino e che favoriscono uno stato di salute. Le fibre, come inulina e oligofruttosio, promuovono l’incremento di Bifidobatteri e Lactobacilli che assicurano il benessere intestinale e la protezione dai microrganismi patogeni.
I cereali integrali come orzo e riso sono in grado di migliorare la diversità batterica intestinale ed attenuare il picco postprandiale dei livelli ematici di glucosio.
I probiotici sono microrganismi vivi, non patogeni, che assunti per via orale risiedono temporaneamente nel nostro intestino. Il consumo di probiotici è finalizzato a popolare l’intestino di batteri commensali buoni capaci di garantire effetti metabolici favorevoli per il nostro organismo. Non essendo in grado di “colonizzare” il nostro intestino vanno assunti per almeno 21 giorni di seguito per permettere di espletare la loro funzione protettiva. L’utilizzo di una mescolanza di diverse specie è più efficace delle preparazioni basate su un’unica specie. I probiotici hanno proprietà detossificanti, immunomodulanti, azione antinfettiva naturale e migliorano l’intolleranza al lattosio.
Essendo il colon irritabile una sindrome molto complessa e multifattoriale dobbiamo intervenire su più fronti con l’aiuto di medici competenti. La PNEI ci aiuta a capire la complessità e le connessioni del nostro organismo e che i fondamenti di una vita sana sono nelle nostre mani: la salute dipende per il 50% dai comportamenti che adottiamo ogni giorno. Nutrizione corretta con meno calorie e più nutrienti, introducendo integratori dove necessario, e movimento quotidiano senza trascurare la mente utilizzando tecniche di gestione dello stress.
Fonti:
A. Moschetta, L’intestino in testa, Mondadori 2019
M. Corgna, Pnei System, la grande sfida della medicina moderna, Nuova Ipsa 2014