Il 50% delle donne, almeno una volta nella vita, ha sofferto di cistite.
Parliamo di un’infiammazione della vescica e dell’uretra (condotto da cui esce l’urina) i cui sintomi non devono affatto essere sottovalutati: stimolo frequente a urinare o, al contrario, difficoltà a urinare, dolore o bruciore nella minzione, sensazione di non aver svuotato completamente la vescica, possibile perdita di sangue mentre si urina, insorgenza di febbricola.
Quale legame esiste tra cistiti ricorrenti e intestino?
La correlazione tra intestino e cistiti è nota. Si è sempre pensato ad un passaggio di batteri per via esterna (dall’ano alla vagina, fino ad uretra e vescica) meccanismo che esiste ma non è l’unico. Oggi sappiamo che è molto diffusa la situazione del cosiddetto intestino permeabile: in condizioni di scarso equilibrio della flora intestinale, i batteri possono penetrare per via interna, dalla parte finale dell’intestino direttamente in uretra e vescica che sono contigue.
In alcune situazioni favorenti, la mucosa del retto può, infatti, essere poco protetta e predisporre per i batteri patogeni dei veri e propri passaggi.
Entra in gioco il ruolo del microbiota intestinale, quel delicato equilibrio di microorganismi che abitano il nostro intestino; un vero e proprio ecosistema popolato da un numero enorme di batteri i quali, in condizioni normali sono utili alla nostra salute.
Ma se il loro equilibrio si altera, possono crescere in modo anomalo i patogeni che creano, appunto, le cistiti ricorrenti.
Quali sono le condizioni che alternano il microbiota intestinale?
Il microbiota intestinale può essere alterato da:
· diete squilibrate, carenti di fibre, molto ricche di proteine animali, consumo eccessivo di alimenti precotti o cibo spazzatura del genere fast food, abuso di edulcoloranti e prodotti contenenti pesticidi agricoli
· uso generalizzato di terapie antibiotiche, unito all’assunzione ripetuta di tali farmaci che ha dato origine ad una sempre più elevata resistenza batterica, col risultato di un calo di popolazioni batteriche benefiche, unito ad un pericoloso proliferare di colonie di potenziali patogeni opportunisti
· aumentato stress quotidiano che interrompe la corretta comunicazione bidirezionale cervello/intestino, alternando gravemente il buon funzionamento del microbiota intestinale
· igiene eccessiva: stando ai sostenitori di questa tesi, chi vive in condizioni di eccessiva pulizia e usa detergenti non idonei, rischia di alterare la microflora vaginale, acidificante essenziale per proteggere quell’ambiente dalla proliferazione di agenti patogeni che non vivono in presenza di acidità.

Come prevenire le recidive della cistite con i fermenti lattici?
Per non avere ricadute ci vengono in soccorso i fermenti lattici. Bisogna sapere che non sono tutti uguali e che, tra le specie migliori sono da citare:
Lactobacillus paracasei LC11, un fermento che favorisce lo sviluppo della flora intestinale e contrasta direttamente l’escherichia coli.
Saccharomyces boulardii, un lievito amico, non patogeno, che può sopravvivere all’acidità gastrica e inibire la crescita di alcuni microorganismi patogeni (Staphylococcus, Escherichia coli, Candida albicans)
Lactobacillus plantarum, resistente alla terapia antibiotica, per questo molto adatto in caso di infezioni frequenti, particolarmente utile a contrastare l’Escherichia coli, il maggior responsabile delle cistiti recidivanti
Bifidobacterium longum, che migliora la microflora intestinale e aiuta a mantenere la salute del sistema immunitario, determinando un aumento degli anticorpi e generando una resistenza alle infezioni da E. coli
Lactobacillus acidophilus dds.1, che sopravvive alle alte temperature, può attraversare indenne stomaco e intestino, producendo due potenti antibiotici naturali , efficaci per eliminare parecchi batteri patogeni, tra cui l’E.coli
Lactobacillus rhamnosus, che rende l’intestino tenue adatto per i lattobacilli ma inospitale per i batteri patogeni.
Anche il d-mannosio è utile contro le recidive da cistite!
Un’altra soluzione dolce ed efficace , offertaci dalla natura contro la cistite recidivante, è il d-mannosio; uno zucchero semplice estratto dal legno di betulla o larice. Esso viene poco metabolizzato dall’organismo, non innalza la glicemia e non fa ingrassare. Il d-mannosio, impedisce all’Escherichia coli di aggrapparsi alla mucosa della vescica facilitandone l’espulsione con le urine.
Il d-mannosio è privo di controindicazioni ed effetti collaterali significativi.
Molto valido anche il trattamento col cranberry, il mirtillo rosso americano.
Anche il cranberry, il mirtillo rosso americano, è utile contro le cistiti recidivanti. Il frutto, infatti, è ricco soprattutto di polifenoli, tra cui le PAC (Proantocianidine) che, in sinergia con il d-mannosio, impediscono ai batteri, in particolare agli Escherichia coli, di aderire alla mucosa della vescica, evitando la loro crescita e proliferazione, quindi lo sviluppo dell’infezione.
La soluzione migliore è…
Esistono sul mercato integratori che racchiudono questi tre elementi: probiotici, d-mannosio e cranberry . Questo permette di combattere la cistite su tutti i fronti e diminuire drasticamente il rischio di recidive
Fonti:
www.curarelacistite.it
