Il rosmarino è largamente utilizzato nelle nostre cucine come insaporitore di diverse pietanze. Che arrosto cucineremmo senza un rametto di questa pianta?
Ma non è prezioso solo in cucina, infatti, viene utilizzato anche in cosmetica, in erboristeria e in campo farmaceutico.
Nella tradizione della medicina popolare veniva utilizzato per diversi scopi tra cui quello come digestivo, sembra infatti che agisca sia stimolando la secrezione gastrica che quella biliare. La prima importante tra l’altro per la digestione delle proteine, mentre la secrezione della bile è fondamentale per la digestione e l’assorbimento dei lipidi.
Ecco perché in caso della classica “abbuffata” può venirci in soccorso un buon infuso di rosmarino.
Come prepararlo?
- Prendete 2 cucchiai di foglie di rosmarino essiccate;
- mettete le foglioline in un pentolino con circa mezzo litro d’acqua e portare ad ebollizione;
- fate bollire per una decina di minuti, quindi spegnete il fornello e lasciate il decotto a raffreddare per 4/5 minuti.
- filtrate accuratamente con un colino il vostro tè al rosmarino e versatelo in una capiente tazza.
La dose consigliata è di una tazza al giorno o al massimo due.
Attenzione a non superare le dosi consigliate perché anche il rosmarino non è privo di controindicazioni.
Un abuso di questa bevanda può:
- irritare stomaco e intestino, portare ad attacchi di gastrite e colite, mal di testa, vertigini, insonnia, battito cardiaco irregolare, vomito, diarrea e perdita di appetito
Inoltre è sconsigliata ai bambini, alle persone che soffrono di ulcera, morbo di Crohn e colite ulcerosa, ai pazienti in terapia con farmaci antipertensivi o anticoagulanti, alle donne in gravidanza e alle persone che soffrono di diabete e di malattie cardiache.