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Colon irritabile? Potrebbe essere il glutine

Pancia gonfia, tanto che a volte i vestiti non si allacciano. Dolori e crampi. Giorni in cui riuscire ad andare in bagno sembra un miraggio ed altri nei quali non si è mai abbastanza vicini alla toilette. Questi sono alcuni dei disturbi che devono affrontare tutti coloro che soffrono di colite spastica o colon irritabile.

Il colon irritabile è, purtroppo, una condizione patologica molto diffusa ed è indipendente dal sesso o dall’età e spesso tende a cronicizzarsi.

Studi recenti condotti da AIGO ( Associazione Italiana Gastroenterologi ed endoscopisti Ospedalieri ) hanno dimostrato una stretta correlazione tra la sindrome da colon irritabile e il consumo di glutine.

Non si tratta della ben nota celiachia, che peraltro affligge un gran numero di persone, ma bensì di una “sensibilità al glutine”.

Il glutine colpevole in un caso su quattro della sindrome del colon irritabile

Lo studio “Glutox” dell’AIGO (Associazione Italiana Gastroenterologi ed endoscopisti Ospedalieri) mostra che nel 26% dei casi la sensibilità al glutine sembra essere la causa di disturbi attribuiti alla sindrome del colon irritabile.

Dallo studio emerge che, anche a chi non è celiaco, il glutine può provocare dei disturbi simili a quelli della sindrome del colon irritabile, come dolore addominale, gonfiore.

In alcune persone si possono inoltre notare manifestazioni extra intestinali aspecifiche (eczema, prurito, cefalea), che insorgono solitamente a breve distanza dall’assunzione del glutine e regrediscono rapidamente in seguito ad una dieta ad esclusione.

Lo studio Glutox

Per verificare se i sintomi lamentati dai pazienti fossero effettivamente causati dal glutine, e quindi escludere altre cause, i ricercatori li hanno sottoposti per tre settimane ad una dieta senza glutine.

I pazienti sono stati monitorati verificando l’andamento dei sintomi evidenziati precedentemente.

Dopo questo periodo di dieta ad esclusione e il monitoraggio dei disturbi, i ricercatori hanno fatto assumere ai pazienti del glutine o un placebo ed hanno quindi valutato la comparsa di sintomi.

Lo studio è stato condotto in “doppio cieco”, cioè né i medici né i pazienti erano a conoscenza di cosa venisse assunto, tutti ignoravano se fosse glutine o placebo.

Il metodo ha permesso di avere un reale riscontro e diagnosticare così la sensibilità al glutine.

Grazie allo studio condotto ed ai risultati ottenuti, ad oggi si stima che la “sensibilità al glutine” potrebbe interessare tra il 5 ed il 10% della popolazione italiana.

Due parole sul glutine

Il glutine è una sostanza lipoproteica che, in presenza di acqua ed energia meccanica, si origina dall’unione di due tipi di proteine: la gliadina e la gluteina.

Il glutine conferisce agli impasti viscosità, elasticità e coesione. Infatti la quantità e la qualità del glutine presente in una farina è un indice importante per valutarne la qualità e l’attitudine alla panificazione.

Pur essendo una proteina, il glutine è nutrizionalmente sbilanciato perché è carente dell’aminoacido lisina; pertanto si può affermare che il glutine non è un elemento essenziale nella dieta.

Perché il glutine “dà fastidio” a molte persone?

Responsabile dell’intolleranza o della sensibilità al glutine è la gliadina (una delle due proteine che formano il glutine ), presente in alcuni cereali come:

  • Il frumento duro e tenero
  • Il piccolo farro
  • Il kamut

La gliadina è presente anche in alcuni semi, come:

  • L’orzo
  • La segale

Gli elementi che sollecitano l’intolleranza o la sensibilità sono tre peptidi della gliadina. Su questi peptidi l’enzima transglutaminasi tissutale apporta una modifica strutturale ed innesca la reazione del sistema immunitario.

Il meccanismo di difesa allertato infiamma la mucosa dell’intestino tenue, provocando un edema ed un accorciamento dei villi intestinali che rivestono la mucosa, riducendo la capacità di assorbimento dell’intestino tenue.  

Le persone che soffrono di “sensibilità al glutine” non rischiano un danneggiamento dell’intestino, come le persone celiache. Pertanto, trascorso un periodo di dieta ad esclusione, esse possono ben tollerare un’alimentazione a basso contenuto di glutine.

Fonti:

https://webaigo.it/download/GLUTINE.pdf

https://www.ordinemedct.it/sindrome-del-colon-irritabile-potrebbe-essere-colpa-del-glutine/

Laureata in Lettere
Laureata in Lettere, freelance

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