fbpx
Pancia in Forma

Fango biliare: una presenza spesso innocua ma da non sottovalutare

C’è chi lo indica come fegato fangoso, qualcuno lo indica con il termine di bile densa, altri lo chiamano sabbia biliare. Si tratta più correttamente del cosiddetto fango biliare, cioè un accumulo di materiale denso all’interno della colecisti (o cistifellea), quella specie di piccolo “sacchetto” deputato a raccogliere la bile prodotta dal fegato.

Il fango biliare è costituito da particelle microscopiche di colesterolo, composti di calcio, bilirubina e altri materiali e si ritiene che compaia quando la bile ristagna troppo a lungo nella cistifellea.

La bile e le sue funzioni

La bile è un liquido denso che contiene colesterolo, acidi biliari, bilirubina (responsabile del caratteristico colore giallo-verde della bile), acqua, elettroliti (come potassio e sodio) e altri minerali (ad esempio rame). Ogni giorno un adulto produce dai 400 agli 800 ml di bile, che viene immagazzinata e concentrata nella cistifellea grazie al riassorbimento di circa il 90% dell’acqua contenuta nella bile.

Normalmente ai pasti dal 50 al 75% della bile raccolta nella colecisti viene spinto dalla contrazione di questo piccolo organo nelle vie biliari fino a raggiungere il duodeno (la prima parte dell’intestino) e poi riassorbita nell’intestino crasso, da dove verrà riportata al punto iniziale dopo passaggio attraverso il fegato; questo ciclo viene compiuto varie volte al giorno.

La funzione principale della bile è di contribuire alla digestione e all’assorbimento dei grassi e delle vitamine liposolubili cioè che si sciolgono nei grassi, come le vitamine A, D, E e K, contenuti nei cibi. La bile consente inoltre di eliminare alcune sostanze di rifiuto prodotte da reazioni metaboliche e il colesterolo in eccesso.

Cosa provoca la formazione del fango biliare

Il mancato svuotamento della colecisti e quindi il ristagno della bile al suo interno può facilitare un processo di addensamento delle sostanze contenute nella bile stessa, in particolare colesterolo e calcio, e favorire la trasformazione della bile da liquido denso in fango biliare. 

Questa condizione si può verificare con maggiore probabilità in alcune situazioni come gravidanza, perdita di peso eccessivamente rapida (soprattutto in persone obese), nutrizione parenterale totale (cioè per via endovenosa), assunzione di alcuni farmaci (ad esempio ceftriaxone, octreotide), trapianto di midollo osseo o di organi solidi, chirurgia gastrica.

Una volta formatosi, il fango biliare può avere diverse evoluzioni. Normalmente tende a risolversi spontaneamente, altre volte può riformarsi con un andamento altalenante (con dissoluzioni seguite da recidive) oppure può determinare la formazione di calcoli biliari.

I sintomi e la diagnosi

La presenza di fango biliare nella colecisti non provoca normalmente sintomi e la sua scoperta avviene spesso in occasione di esami svolti per altri motivi. Qualche volta il fango biliare può determinare l’ostruzione delle vie biliari provocando dolorose coliche o indurre un dolore nella zona addominale e a livello della spalla destra che tende a peggiorare subito dopo un pasto e può essere accompagnato da nausea e vomito ed evacuazione di feci argillose.

È raro che il fango biliare di per sé sia causa di complicazioni, ma in caso di ostruzione delle vie biliari (colestasi) può comparire un’infiammazione della colecisti (colecistite) e una pancreatite acuta.

La diagnosi della presenza di fango biliare si effettua mediante ecografia addominale ed eventualmente Tac.

Cure e rimedi

In assenza di sintomi non è richiesto alcun trattamento, tuttavia in alcuni casi, specie se sintomatici, il medico può optare per la prescrizione di farmaci in grado di favorire una fluidificazione della bile.

In caso di coliche gravi od altre complicazioni può essere necessario dover ricorrere all’asportazione chirurgica della colecisti (colecistectomia).

Sebbene la connessione tra dieta e fango biliare non sia stata scientificamente provata, certe abitudini alimentari potrebbero risultare dannose. I consigli dietetici sono, quindi, sostanzialmente sovrapponibili a quelli per i calcoli alla colecisti, ovvero un’alimentazione sana, varia, ricca di frutta e verdura e povera di grassi e di alcolici, ma più importante è evitare perdite eccessivamente rapide di peso in poco tempo.

Giornalista professionista e medico, da oltre 30 anni impegnato nella divulgazione scientifica e nell'aggiornamento e formazione dei medici di medicina generale e specialisti

Le immagini pubblicate nel sito sono tratte da Google Image e Pexels.com selezionando esclusivamente quelle per cui è indicato esplicitamente l'assenza di diritti o la solo richiesta di Credit. Per cui riteniamo, in buona fede, che siano di pubblico dominio (nessun contrassegno del copyright) e quindi immediatamente utilizzabili. In caso contrario, sarà sufficiente contattarci all'indirizzo info@novalbit.com perché vengano immediatamente rimossi.