Fino a non molto tempo fa ai pazienti affetti da malattia diverticolare si consigliava di evitare di mangiare cibi ricchi di semi. Tuttavia, gli studi degli ultimi anni hanno mostrato che non c’è alcuna evidenza scientifica riguardo la loro effettiva pericolosità. Le nuove linee guida per la dieta per la malattia diverticolare si concentrano su un regime alimentario ricco in fibre e acqua. Ne abbiamo discusso con Bruno Annibale, Professore Ordinario di Gastroenterologia e direttore del Reparto di Malattie dell’apparato digerente e del fegato dell’ospedale universitario Sant’Andrea di Roma.
Quale tipo di dieta va seguita per chi è affetto da malattia diverticolare?
Per molto tempo si è ritenuto che chi avesse problemi di diverticoli non dovesse consumare cibi contenenti semi, giacché si pensava che questi si incastrassero nei diverticoli. Tuttavia, dal momento che non c’è nessuna evidenza scientifica di ciò, si ritiene oggi che anche alimenti contenenti semi (per esempio zucca, uva, anguria, ecc.) possano essere consumati da chi è affetto da malattia diverticolare.
Come regola generale, chi è affetto da diverticoli deve avere un alvo regolare: una dieta giornaliera ricca in fibre e acqua è altamente consigliata per evitare la stipsi e favorire l’evacuazione regolare. Si possono consumare sia fibre solubili che fibre insolubili. Sebbene l’ideale sia la consumazione di una media di 25 grammi di fibre al giorno, anche solo 18-20 grammi sono sufficienti.
Il quantitativo di acqua da assumere è di circa un litro e mezzo al giorno, tenendo conto, comunque, delle variazioni stagionali. In estate, sudando di più, è consigliabile bere più di un litro e mezzo al giorno. L’assunzione di yogurt e probiotici è altresì consigliata per contrastare la disbiosi che è spesso associata alla malattia diverticolare.
Quando la malattia diverticolare degenera in diverticolite, quale regime alimentare è consigliato?
La diverticolite è una complicanza della malattia diverticolare in cui i diverticoli sono coinvolti in un processo infiammatorio. Se si è in presenza di una diverticolite acuta senza complicazioni, il paziente deve restare a casa assumendo per 3-4 giorni solo sostanze liquide. Nel caso in cui la diverticolite acuta produca delle complicanze (perforazione del colon, ascessi) è necessario il digiuno per permettere il riposo del tratto digestivo. Se la diverticolite è acuta il paziente necessita di circa 7-10 giorni di ospedalizzazione durante i quali gli viene somministrata una nutrizione parenterale [somministrazione di nutrienti per via venosa, ndr].
Esistono diete che aiutano a prevenire la diverticolite?
Una dieta ricca in acqua e frutta o, comunque, un regime alimentare vegetariano potrebbe prevenire la diverticolite. Recenti studi scientifici mostrano che questi tipi di diete aiutano a prevenire le complicanze della malattia diverticolare (la diverticolite), ma non la malattia diverticolare in sé.