Secondo uno studio dell’Università di Chicago gli uomini con malattie infiammatorie intestinali presentano un rischio quadruplicato o quintuplicato di sviluppare tumori prostatici
Malattie infiammatorie intestinali
Le malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD) comprendono la malattia di Crohn e la colite ulcerosa. Negli ultimi 10 anni la diagnosi di nuovi casi e il numero di ammalati sono aumentati di circa 20 volte.
Le IBD sono malattie “idiopatiche” ovvero a causa sconosciuta ma si sa che al loro sviluppo partecipano una serie di elementi tra cui:
- fattori genetici avere un parente in famiglia, specialmente se di primo grado, aumenta il rischio di almeno 4-5 volte di poter sviluppare la malattia nel corso della vita
- fattori ambientali come una dieta ricca di grassi, il fumo e la vita sedentaria
- alterazione microbiota intestinale.
Lo studio
Lo studio effettuato da Shilajit Kundu della Northwestern University Feinberg School of Medicine di Chicago ha analizzato il rischio di cancro alla prostata (PCa) in pazienti con malattia infiammatoria intestinale (IBD).
Si è trattato di uno studio retrospettivo, che ha coinvolto più di 10.000 pazienti, condotto dal 1996 al 2017. I 1033 pazienti maschi con IBD sono stati analizzati con un rapporto di 1: 9 per età e razza con uomini senza IBD (controlli = 9306) . Tutti i pazienti avevano subito almeno un test di screening antigene prostatico specifico (PSA).
Risultati e limiti
I risultati sono limitati dalla natura retrospettiva dell’analisi e hanno evidenziato:
- L’incidenza di cancro alla prostata a 10 anni è risultato essere del 4,4% tra gli uomini con malattie infiammatorie intestinali rispetto allo 0,65% tra i controlli .
- Dopo i 60 anni, i valori di PSA erano più alti tra i pazienti con IBD
Conclusioni
Gli uomini con IBD avevano tassi più elevati di PCa clinicamente significativi rispetto ai controlli di età e razza presentano un rischio quadruplicato o quintuplicato di sviluppare tumori prostatici. Gli uomini con malattia infiammatoria intestinale possono essere ad alto rischio di cancro alla prostata rispetto alla popolazione generale.
Fonte:
https://www.europeanurology.com/article/S0302-2838(18)30938-2/fulltext