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Pesce e probiotici per un intestino in salute

Pesce e probiotici per un intestino in salute

Esiste un’importante interazione tra l’intestino e gli alimenti che mangiamo. Vediamo nel dettaglio come gli Omega 3 e i probiotici possono aiutare a mantenere il nostro intestino in salute.

L’alimentazione condiziona il nostro microbioma intestinale 

Come spiega il Professor Paolo Magni, Professore di patologia clinica presso il dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell’Università degli Studi di Milano, la nostra alimentazione condiziona nel tempo la composizione del nostro microbioma intestinale in positivo o in negativo. L’intestino, a sua volta, può condizionare la comparsa di patologie come l’obesità e l’aumento di colesterolo.

Un’alimentazione sana e corretta ha quindi un ruolo importante per la nostra salute, intestino compreso.

Ceppi batterici intestinali diversi per la nostra salute 

Avere molti tipi diversi di batteri nell’intestino ha molti benefici per la salute, tra cui un minor rischio di:

    • diabete,
    • obesità,
    • malattie infiammatorie intestinali.

È quindi importante aumentare il numero e la diversità dei batteri buoni nell’intestino.

Alimentazione: fibre e Omega 3 

Fino ad oggi l’attenzione si è concentrata principalmente sull’aumento dell’apporto di fibre, poiché i batteri dell’intestino sono maggiori nelle persone con diete ad alto contenuto di fibre.

Tuttavia si è trovato un altro modo per aumentare i batteri intestinali: mangiare più pesce o assumere integratori di omega-3.

I benefici degli Omega 3

Gli Omega 3 sono grassi essenziali che svolgono molte funzioni importanti per la nostra salute e sono utili nel trattamento di diversi disturbi patologici. Tra gli altri, hanno l’importante beneficio di poter ridurre il rischio di malattie cardiache, aiutare le persone con condizioni croniche come l’artrite e con problemi della pelle.

Lo studio

È stato quindi effettuato uno studio per indagare i legami tra gli acidi grassi omega-3 con la diversità e la composizione microbiologica dell’intestino analizzando profili metabolomici fecali in donne di età media e anziana.

Maggiore varietà di batteri e incremento di quelli buoni, i risultati

I risultati indicano un legame tra gli Omega 3 e una maggiore varietà di batteri nell’intestino, indipendentemente dall’assunzione di fibre alimentari, oltre all’aumento dei batteri buoni.

Questi ultimi si relazionano ad una minore infiammazione e ad un minor rischio di malattie intestinali come la colite. Inoltre sono noti per produrre sostanze, in particolare il butirrato, che prevengono l’infiammazione del colon.

Un aiuto ulteriore con i probiotici

Oltre ad avere una corretta alimentazione, anche i fermenti lattici sono importanti per il tratto gastrointestinale.

Quale probiotico scegliere? Ecco i nostri suggerimenti

Sono tanti i probiotici in commercio e per questo è facile avere un’idea poco chiara riguardo le caratteristiche di ognuno. A tal proposito ecco alcuni suggerimenti per una scelta più consapevole. Un buon probiotico deve:

    • Contenere in quantità adeguate probiotici appartenenti a generi diversi che non entrino in competizione tra di loro per riuscire a colonizzare  in maniera più efficiente l’intestino. (Tra questi si citano il Lactobacillus acidophilus, il Bifidobacterium BB-12, uno dei ceppi a maggior capacità adesiva conosciuti, e il Bacillus coagulans BC 513, molto resistente agli antibiotici).
    • Essere fermenti lattici vivi per poter esplicare la loro azione.
    • Essere gastro-resistenti. Il vantaggio di questa forma di assunzione è quella che i fermenti arrivano direttamente all’intestino senza rischiare di venire degradati dagli acidi dello stomaco.
    • È meglio se sono arricchiti da preziose sostanze come le vitamine per il metabolismo energetico, o altri elementi quali lo zinco,  utile per il funzionamento del sistema immunitario, e le fibre prebiotiche (glucani), il nutrimento preferito dai batteri “amici” dell’intestino.
Fonti:
https://www.nature.com/articles/s41598-017-10382-2.epdf?author_access_token=tP5uN9a9sb6pxgpJ5nVRi9RgN0jAjWel9jnR3ZoTv0MjHLZPF7T5gVQz0Wa5FGCDI2G8h9cClxy8Q9Wt5xbFAgeE_qcnnSTbnXXFEyTr6U_LdfXN1FCcCvZOX2RnxvtK_RKKEg5z4RAOFMe4qhJWGA%3D%3D
http://www.translationalmicrobiome.org/news/omega-3-fats-may-reduce-risk-of-gastrointestinal-diseases/
https://www.nhs.uk/conditions/ulcerative-colitis/
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2405654516300312
https://www.medicalnewstoday.com/articles/14085.php
Linee Guida su probiotici e prebiotici, MInistero della Salute – Revisione Maggio 2013
Disciplina dell’impiego degli integratori alimentari di sostanze e preparati vegetali
Selection and Characterisation of Lactobacillus and Bifidobacterium Strains for Use as Probiotics  
In vitro adherence properties of Lactobacillus rhamnosus DR20 and Bifidobacterium lactis DR10 strains and their antagonistic activity against an enterotoxigenic Escherichia coli
Complete genome sequence of the probiotic lactic acid bacterium Lactobacillus acidophilus NCFM
Role of autoinducer-2 on the adhesion ability of Lactobacillus acidophilus
Microarray Analysis of a Two-Component Regulatory System Involved in Acid Resistance and Proteolytic Activity in Lactobacillus acidophilus
Safety of probiotics that contain lactobacilli or bifidobacteria

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