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Stitichezza: cause e rimedi

La stitichezza (o stipsi) è una condizione conosciuta da molte persone che porta con sé spiacevoli sensazioni.

Si tratta infatti di un disturbo piuttosto comune che può riguardare sia le persone adulte, sia i bambini; a soffrirne sono soprattutto le donne, in modo particolare dopo la menopausa.

Fortunatamente per molte persone questa è una condizione temporanea, legata spesso ad un cambiamento di abitudini o di alimentazione.

Per alcuni è, al contrario, una situazione cronica e può influenzare la vita di chi ne soffre.

Cos’è la stitichezza?

La stitichezza consiste nella difficoltà di espellere le feci oppure in una frequenza di evacuazione delle feci inferiore a tre volte alla settimana.

In media si dovrebbe evacuare una volta al giorno senza sforzo e senza dolore.

Nelle persone che soffrono di stitichezza il rallentato transito lungo il colon del cibo digerito determina un maggior assorbimento di acqua, con il conseguente indurimento delle feci ed un minor numero di evacuazioni.

Le cause della stitichezza

La stipsi transitoria è una condizione, appunto, transitoria che si può verificare in particolari condizioni, come ad esempio durante la gravidanza.

Anche i viaggi, durante i quali cambiamo le nostre abitudini alimentari ed i nostri ritmi di vita, sono un “terreno fertile” per avvertire i fastidiosi sintomi della stitichezza.

La stipsi cronica può, invece, essere causata da vere e proprie disfunzioni della motilità intestinale e/o anorettali; anche patologie come la diverticolosi, le malattie infiammatorie croniche intestinali, il tumore al colon-retto possono essere la causa della stitichezza cronica.

Fra le malattie croniche che spesso si accompagnano a stipsi, vi sono il Morbo di Parkinson, il diabete e alcune malattie neurologiche.

La stitichezza può essere, quindi, generata da condizioni che interessano il colon oppure associarsi a malattie esterne al colon stesso.

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Condizioni che interessano il colon

  • rallentato transito. In questo specifico caso le feci si muovono molto lentamente attraverso il tubo digerente, rimanendo per troppo tempo nel colon prima di essere emesse. L’eccessiva permanenza nel colon determina un indurimento delle feci, che risultano essere difficili da espellere. Generalmente questo tipo di stitichezza è più frequente nelle donne o può essere la conseguenza di un uso eccessivo di lassativi.
  • ostruzione al passaggio delle feci nel colon. La presenza di tumori o di stenosi (restringimenti) possono esserne la causa.
  • ostruzione all’uscita delle feci dal retto. Può essere determinata dalla presenza di un prolasso rettale o dalla sporgenza della parete anteriore del retto in vagina, generalmente causata da un indebolimento della muscolatura della parete anteriore del retto.
  •  alterazione dei muscoli pelvici coinvolti nel movimento intestinale e alterazioni dello sfintere anale.

Condizioni esterne al colon

  • dieta povera di fibre. Le fibre contenute nella verdura, nella frutta e nei cereali aiutano il transito intestinale
  • eccessiva assunzione di caffè, the ed alcool. Queste bevande sono molto irritanti per il nostro intestino
  • bere poca acqua o liquidi. Bere acqua durante la giornata e non soltanto ai pasti, ammorbidisce le feci e ne favorisce l’emissione
  • vita sedentaria. Fare regolarmente un po’ di sport, ma anche dell’esercizio fisico come camminare, andare in bicicletta, favorisce la motilità intestinale
  • reprimere lo stimolo ad andare in bagno. Può succedere per mancanza di privacy oppure per la presenza di dolore durante la defecazione causato da emorroidi o da ragadi anali. A lungo andare può diventare un’abitudine e dare origine ad una stitichezza cronica
  • ansia e stress possono causare un disequilibrio del microbiota intestinale
  • alcuni farmaci, come sedativi, antidepressivi
  • malattie neurologiche in grado di influenzare la funzione intestinale

Prevenire la stitichezza con l’alimentazione

Chi soffre di stitichezza può migliorare questa condizione modificando prima di tutto la propria alimentazione.

Acqua e liquidi

Un corretto apporto di liquidi può aiutare a smuovere un intestino pigro, rendendo le feci più morbide.

Fibre

La frutta e la verdura per il loro apporto di fibre, favoriscono il corretto funzionamento della motilità intestinale. Tra i frutti le prugne, i kiwi ed i fichi sono particolarmente efficaci.

Le verdure più “stimolanti” per il nostro intestino sono gli asparagi, gli spinaci, i fagiolini, i broccoli e i porri.

Per un corretto apporto di fibre, inoltre, è preferibile consumare pane e pasta integrali.

Fermenti lattici e prebiotici

Aiutano a riequilibrare il microbiota intestinale che, in caso di stitichezza, è “scombussolato”.

Non facciamoci mancare, quindi, lo yogurt e gli alimenti fermentati come il kefir, che aiutano rapidamente la flora batterica intestinale a ricostituire il proprio equilibrio.

Un’importante azione prebiotica, inoltre, è svolta dai FOS (frutto-oligosaccaridi) presenti in diversi frutti e verdure d’uso comune.

Non facciamoci prendere dalla pigrizia e camminiamo, andiamo in bicicletta, piuttosto facciamo le scale a piedi per rientrare a casa, ma muoviamoci.

Il movimento quotidiano aiuta la nostra digestione e stimola il transito intestinale.

Fonti:

www.humanitas.it/malattie/stipsi/

https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/s/stitichezza-o-stipsi

Laureata in Lettere
Laureata in Lettere, freelance

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