Bruciore di stomaco, difficoltà nel digerire, dolore retrosternale come anche tosse irritativa e rigurgito sono tra i principali sintomi del reflusso gastroesofageo.
In alcuni casi questi problemi sono così lievi che le persone nemmeno se ne rendono conto, in altri casi i pazienti ne soffrono a livelli tali da veder compromessa la loro quotidianità.
Le diverse cause del reflusso gastroesofageo
Bisogna ricordare che il reflusso gastroesofageo può avere diverse cause ed in base al tipo di causa ci possono essere diverse cure.
Le cause più comuni che possono portare a questa condizione sono:
- Un’alterazione della normale funzione sfinterale a livello del passaggio esofago-stomaco;
- Ernia iatale;
- Effetti collaterali di farmaci;
- Scorretti stili di vita;
- Cattiva alimentazione;
Inoltre pazienti con disabilità intellettiva e allettati per periodi prolungati sono maggiormente a rischio di incorrere in questa problematica.
Cosa c’entra però l’osteopatia con il reflusso gastro-esofageo?
In effetti nell’immaginario collettivo l’osteopatia viene associata a problemi di natura muscolo scheletrica, non certo a problemi di natura digestiva.
In realtà oltre all’approccio strutturale l’osteopata utilizza frequentemente anche un approccio di tipo viscerale che, tramite manipolazioni, agisce indirettamente sugli organi interni, principalmente stomaco ed intestino.
Il diaframma, il reflusso gastroesofageo e l’osteopata
Anche se non classificato ufficialmente tra le cause di reflusso, il diaframma, detto anche “muscolo primario della respirazione” può giocare un ruolo molto importante. Studi recenti hanno mostrato come una disfunzione della biomeccanica diaframmatica se non trattata può portare, a volte, ad alterazioni a livello gastro-esofageo.
La posizione e la funzionalità diaframmatica quindi sono fondamentali per il corretto comportamento dell’esofago, ma spesso stress, tensioni e abitudini posturali possono colpire ed influire negativamente anche sul diaframma stesso.
Se ci pensate bene quando si chiede ad una persona agitata o spaventata di fare respiri profondi, per rilassarsi non si fa altro che riattivare il corretto funzionamento diaframmatico, evidentemente “bloccato” dalla tensione. Se ora vi fermate un attimo nella lettura di questo articolo e vi concentrate sul vostro respiro potreste scoprire come la vostra respirazione naturale non è profonda e fluida ma quasi “bloccata a metà”. Questo perché la muscolatura utilizzata per respirare non è realmente il diaframma cioè il muscolo primario ma bensì tutta la muscolatura accessoria che dovrebbe aiutarlo e non sostituirlo.
Inoltre il diaframma con i suoi collegamenti anatomici gioca un ruolo chiave sulla postura lombare. Se questo meccanismo è alterato, a lungo andare, si potranno creare alterazioni sia a livello lombare che viceversa a livello diaframmatico aumentando in futuro la possibilità di incorrere nel reflusso.
Ecco quindi un altro caso in cui l’osteopata può giocare un ruolo importante grazie a tecniche incentrate sul trattamento del diaframma.
Semplici consigli per aiutare a ridurre il reflusso gastroesofageo
Non bisogna mai scordarsi di importanti abitudini quali:
- non andare a letto subito dopo i pasti;
- preferire pasti piccoli ma frequenti;
- utilizzare un cuscino abbastanza alto per dormire;
- fare quotidianamente esercizi di respirazione;
- evitare tabacco, caffè e cioccolato
Va ricordato che solo il medico di base ed il gastroenterologo possono opportunamente diagnosticare il reflusso gastroesofageo e proporre strategie terapeutiche. Nell’iter terapeutico sul reflusso l’osteopatia può essere più o meno marginale a seconda della causa e gravità della sintomatologia; la collaborazione tra figure come il gastroenterologo ed il nutrizionista con l’osteopata potrebbe dare risultati insperati e magari ridurre la necessità di far ricorso anche ad una cura farmacologica.
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