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I batteri intestinali alterano la funzione dell’intestino e del cervello

I batteri intestinali alterano la funzione dell'intestino e del cervello

I batteri dell’intestino influenzano sia i sintomi intestinali sia i comportamenti nei pazienti affetti da sindrome dell’intestino irritabile (IBS). Questa constatazione potrebbe portare a nuovi trattamenti diretti al microbiota.

Cos’è l’IBS?

L’IBS (sindrome dell’intestino irritabile) è il disturbo gastrointestinale più diffuso al mondo che colpisce l’intestino. I pazienti soffrono di dolori addominali, alterate abitudini intestinali (come la diarrea e la stitichezza) spesso accompagnati da ansia cronica o depressione. Purtroppo gli attuali trattamenti per il miglioramento dei sintomi hanno una limitata efficacia perché le cause sottostanti sono sconosciute.

 

La ricerca ed i risultati

Il nuovo studio, pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine, è stato condotto dai ricercatori del Farncombe Family Digestive Health Research Institute di McMaster, in collaborazione con ricercatori dell’Università di Waterloo.

L’obiettivo dello studio era quello di esaminare se il microbiota fecale dei pazienti affetti da IBS con diarrea avesse la capacità di influenzare la funzionalità intestinale e cerebrale nei topi riceventi. Utilizzando i trapianti di fecali, i ricercatori hanno trasferito il microbiota dai pazienti IBS, con o senza ansia, nei topi. A differenza dei topi che sono stati trapiantati con microbiota da individui sani, i topi con microbiota dei pazienti con IBS hanno sviluppato cambiamenti sia nella funzione intestinale che nel comportamento. I ricercatori hanno scoperto che gli aspetti della malattia che sono stati colpiti attraverso trapianti fecali comprendono sia il transito gastrointestinale, con disfunzione della barriera intestinale e infiammazione, che il comportamento con lo sviluppo di stati d’ansia.

 

Le considerazioni

Questo è uno studio approfondito perché sposta il campo al di là di una semplice associazione e si orienta verso la prova che i cambiamenti nel microbiota abbiano un impatto sia sulle risposte intestinali che sul comportamento in IBS“, ha dichiarato Giada De Palma, primo autore e ricerca associati alla Farncombe Family Istituto di ricerca sulla salute digestiva.

“I nostri risultati costituiscono la base per lo sviluppo di terapie mirate al microbiota intestinale e per la ricerca di biomarcatori per la diagnosi di IBS“, ha affermato Premysl Bercik, autore dello studio, professore associato alla medicina a McMaster.

Gli autori hanno osservato che, poiché lo studio dimostra che il microbiota dell’intestino può influenzare il cervello, “aggiunge prove che suggeriscono che il microbiota intestinale possa svolgere un certo ruolo nello spettro dei disturbi cerebrali che vanno dall’umore o dall’ansia ad altri problemi che includono l’autismo, la malattia di Parkinson e la sclerosi multipla”.

 

 

Fonti:

McMaster University

De Palma G. et all., Transplantation of fecal microbiota from patients with irritable bowel syndrome alters gut function and behavior in recipient mice. Science Translational Medicine, 2017.

 

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