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Infiammazione intestinale e batteri nocivi

Infiammazione intestinale e batteri nocivi

L’infiammazione intestinale aiuta i virus batteriofagi ad evolversi in altre forme di batteri, questo è quanto emerso in uno studio clinico effettuato su topi.

 

I risultati suggeriscono che sottoporsi ad un vaccino per ridurre l’infiammazione intestinale può essere d’aiuto nel trattamento di alcune infezioni. I batteriofagi, o virus che infettano gli agenti patogeni batterici, possono anche agire da vettori di virulenza o da geni resistenti agli antibiotici, peggiorando la malattia batterica del portatore.

 

Focus sulla ricerca

Per avere informazioni più precise su questo fenomeno, Médéric Diard et al. hanno contagiato dei topi con una forma di Salmonella che era stata infettata con il batteriofago SopEΦ.

L’infiammazione sorta in risposta alla Salmonella ha sovraccaricato gli stessi patogeni e il danno risultante ha promosso la duplicazione del batteriofago, a cui è seguita la rottura della parete cellulare batterica e il rilascio dei batteriofagi.  

 

Somministrando ai topi vivi un vaccino per ridurre l’infiammazione intestinale, i ricercatori hanno registrato una riduzione della viralità del gene SopEΦ.

 

Inoltre, è emerso come attuare un trattamento mirato per la cura dell’infiammazione sia più efficace dell’assunzione di un antibiotico. Infatti il primo blocca il trasferimento del gene e l’evoluzione dei patogeni, mentre il secondo promuove l’evoluzione batterica e in ultima analisi la resistenza agli antibiotici.

 

Fonti:

Médéric Diard, Erik Bakkeren, Jeffrey K. Cornuault, Kathrin Moor, Annika Hausmann, Mikael E. Sellin, Claude Loverdo, Abram Aertsen, Martin Ackermann, Marianne De Paepe, Emma Slack, Wolf-Dietrich Hardt. Inflammation boosts bacteriophage transfer between Salmonella spp.. Science, 2017

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