È emersa una visione più chiara di come funziona la metformina, farmaco ipoglicemizzante attivo per via orale nel trattamento del diabete di tipo 2.
Un recente studio presso l’Accademia di Sahlgrenska e dell’Università di Girona dimostra infatti che il controllo del glucosio nel sangue è ottenuto attraverso la modulazione del microbiota intestinale.
La situazione attuale
“È affascinante come non sia del tutto chiaro come funziona la metformina, nonostante sia stata utilizzata clinicamente da 60 anni per trattare il diabete”, afferma Fredrik Bäckhed, professore di Medicina Molecolare, e il ricercatore dello studio pubblicato in Nature Medicine.
I batteri intestinali
Il corpo umano contiene più batteri che cellule umane. La maggior parte di questi batteri si trova nell’intestino, che è l’ecosistema più densamente popolato conosciuto fino ad oggi.
Lo studio
Il gruppo di ricerca di Fredrik Bäckhed alla Sahlgrenska Academy ha già dimostrato che il microbiota intestinale è alterato nei pazienti con diabete di tipo 2 e dopo la chirurgia bariatrica. Realizzando uno studio clinico in pazienti con un nuovo diabete di insorgenza, il gruppo ha potuto chiarire come il microbioma intestinale venga colpito dalla metformina.
I risultati
La sequenziazione del microbioma di 22 pazienti prima e dopo il trattamento rispetto ad un gruppo trattato con placebo ha dimostrato che il microbioma intestinale è stato alterato drasticamente entro due mesi dal trattamento. Attraverso esperimenti in laboratorio, i ricercatori hanno dimostrato che la metformina aumenta la crescita di diverse specie batteriche che sono collegate ad un miglioramento del metabolismo.
Le considerazioni
“Il trapianto del microbiota intestinale da pazienti prima e dopo il trattamento in topi senza batteri ha dimostrato che il microbiota modificato con metformina può, almeno in parte, spiegare i buoni effetti di tale farmaco sul controllo della glicemia“, afferma Fredrik Bäckhed.
Il consumo della metformina nei pazienti
Alcuni pazienti con diabete di tipo 2 possono controllare la loro malattia con metformina, mentre altri non vengono aiutati. Forse ciò è dovuto alla configurazione del proprio microbioma. Inoltre, gli effetti collaterali più comuni sono problemi intestinali come la diarrea e il dolore addominale.
Nel futuro
Nel futuro, conclude Bäckhed, si spera di essere in grado di modificare la flora intestinale in modo tale che più persone rispondano in modo positivo al trattamento con la metformina e che gli effetti collaterali possano essere ridotti.
Fonti:
https://www.nature.com/nm/journal/vaop/ncurrent/full/nm.4345.html