Scoperto come gli acidi grassi Omega-3 possono modificare i parametri fisiologici umani influenzando il microbioma intestinale.
Questo è ciò che è emerso in un lavoro sostenuto dal progetto FP7 HEALS (Health and Environment-wide Associations based on Large population Surveys) dell’Unione europea e dal Consiglio di ricerca medica Ancestry.
Gli Omega 3
Gli Omega 3 sono grassi essenziali che svolgono molte funzioni importanti per la nostra salute e sono utili nel trattamento di diversi disturbi patologici. Tra gli altri, hanno l’importante beneficio di poter ridurre il rischio di malattie cardiache.
Sono di tre tipi: acido alfa linolenico (ALA), acido eicosapentaenoico (EPA) e acido docosaesaenoico (DHA).
L’acido docosaesaenoico (DHA) è un acido grasso omega-3 che è un componente strutturale fondamentale del cervello umano, della corteccia cerebrale, della pelle, dello sperma, dei testicoli e della retina. I livelli di circolazione più elevati di DHA sono associati a minori rischi di eventi cardiovascolari futuri. L’altro acido grasso principale è l’acido eicosapentaenoico (EPA) che svolge un’importante azione anti infiammatoria.
Lo scopo dello studio
Lo scopo dello studio è stato quello di indagare i legami tra gli acidi grassi omega-3 con la diversità e la composizione microbiologica dell’intestino analizzando profili metabolomici fecali in donne di età media e anziana.
Lo studio ed i risultati
Sono stati studiati i dati di 876 donne (l’apporto stimato di alimenti di acidi grassi omega-3 è stato ottenuto tramite la compilazione di questionari alimentari) e i dati hanno indicato la presenza di un legame tra i livelli di omega-3 e la composizione microbiologica (indipendentemente dall’assunzione di fibre alimentari).
Assunzione Omega 3: benefici per la salute
Ci sono prove che indicano come l’integrazione alimentare con gli acidi grassi omega-3 possa migliorare alcuni parametri di salute nell’uomo.
Effetti positivi sulla salute con l’assunzione regolare di acidi grassi omega-3 sono stati osservati per la resistenza all’insulina, per il diabete mellito, ipertensione, artrosi, aterosclerosi, depressione, trombosi, per alcuni tipi di cancro e per il declino cognitivo.
Dove si trovano?
EPA e DHA nella dieta umana sono derivate principalmente da alghe marine e dal pesce. Alcuni dei meccanismi per cui gli acidi grassi omega-3 funzionano sono legati direttamente alle loro azioni anti-infiammatorie.
Ci sono alcune prove, derivanti da studi sugli animali, che suggeriscono che la relazione tra il microbiota intestinale e l’Omega-3 svolge un ruolo fondamentale nell’efficienza del sistema immunitario, nella digestione , nel metabolismo, nella disintossicazione e nella prevenzione dell’adesione dei batteri patogeni. L‘analisi del microbiota intestinale ha rivelato che gli acidi grassi omega-3 inducono cambiamenti nella composizione dei batteri intestinali.
Qual è l’assunzione adatta?
Secondo l’INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione), l’assunzione consigliata è tra lo 0,5 e il 2,0% delle calorie totali (almeno 250 mg in EPA e DHA) nei lattanti e nei bambini fino a 2 anni si consigliano 100 mg di DHA in più e negli anziani fino a 100-200 mg in più).
Un recente studio clinico randomizzato e controllato in una popolazione indiana ha inoltre dimostrato che l’integrazione con Omega- 3 e un probiotico ha un maggiore effetto benefico sulla sensibilità dell’insulina, sul profilo lipidico e sull’indice di aterogenicità (Colesterolo- Acidi grassi saturi).
Per approfondimenti sugli Omega 3 leggi l’articolo: “Gli Omega 3: alleati del nostro cuore“.