Il butirrato, un composto importante per la buona salute dell’intestino e prodotto dai batteri che lo popolano, sembra in grado di ritardare la progressione della sclerosi laterale amiotrofica (SLA) in topi geneticamente modificati.
La scoperta del gruppo di ricercatori del Chicago College of Medicine dell’Università dell’Illinois è stata pubblicata sulla rivista Clinical Therapeutics.
La SLA, nota anche come malattia di Lou Gehrig, distrugge lentamente i neuroni motori che controllano il movimento. I pazienti che ne soffrono perdono gradualmente la capacità di camminare, parlare, deglutire e, in fase terminale, di respirare. I trattamenti convenzionali includono terapia fisica e farmaci, ma i ricercatori hanno recentemente iniziato a guardare l’intestino come un nuovo obiettivo di intervento.
«L’intestino e il cervello sono collegati, quindi non siamo sorpresi che la salute del primo impatti sulla funzionalità del secondo» ha dichiarato Jun Sun, la ricercatrice dell’Università dell’Illinois che ha coordinato lo studio sulla SLA identificando, insieme al suo team, un componente intestinale alla progressione della SLA.
Ricerca e risultati
Sun ed i suoi colleghi hanno utilizzato per la loro ricerca topi transgenici che sono stati progettati per trasportare geni umani noti per contribuire allo sviluppo di alcune forme di SLA. In questi topi transgenici è stato trovato un microbioma anormale oltre a giunzioni danneggiate tra le cellule del rivestimento intestinale. Le giunzioni malfunzionanti possono portare il tessuto intestinale a diventare permeabile, una condizione associata all’insorgenza della SLA nell’uomo.
I ricercatori hanno dunque somministrato ad un gruppo di topi transgenici sodio butirrato sciolto in acqua: i dati ottenuti hanno indicato che, rispetto al gruppo di controllo, i roditori trattati hanno mostrato un miglioramento della funzione neuromuscolare e un ritardo della comparsa dei sintomi della SLA di 40 giorni. Inoltre la somministrazione di butirrato è risultata associata a una maggiore sopravvivenza (in media 38 giorni in più rispetto ai topi non trattati).
“Attualmente c’è solo un farmaco approvato per trattare la SLA, quindi abbiamo bisogno di trattamenti aggiuntivi”, ha dichiarato Sun. E aggiunge “Il butirrato è un sottoprodotto batterico ed è già disponibile in commercio come supplemento. Gli studi sono necessari per vedere i suoi effetti della SLA nell’uomo, ma i nostri risultati preliminari nei topi sono molto promettenti“.
Fonti:
Materiali forniti dall’Università dell’Illinois a Chicago
Journal Reference: Yong-guo Zhang, Shaoping Wu, Jianxun Yi, Yinglin Xia, Dapeng Jin, Jingsong Zhou, Jun Sun. Target Intestinal Microbiota to Alleviate Disease Progression in Amyotrophic Lateral Sclerosis. Clinical Therapeutics, 2017