Chi non spera di arrivare alla veneranda età di 100 anni stando bene?
Che bello poter vedere nascere e crescere generazioni attorno a noi e soprattutto poter partecipare con mente lucida alle gioie e ai dolori della vita.
La medicina ha fatto passi da gigante. Pensiamo, ad esempio, a quelle malattie che solo 50 anni fa erano letali, oggi vengono affrontate e curate.
Indubbiamente l’aspettativa di vita si è allungata, ma non è sufficiente: bisogna “invecchiare bene”.
Proprio dei centenari e del loro “star bene” si è occupata l’AIGO (Associazione Italiana Gastroenterologi ed endoscopisti Ospedalieri) in un recente convegno “Alimentazione: la dieta degli ultracentenari”.
Il cibo come “medicina naturale”
Indubbiamente il nostro “star bene” è legato a doppio filo ad un’alimentazione corretta ed adeguata all’età e al nostro stile di vita. Il nostro organismo richiede nutrienti particolari nelle diverse fasi della vita ed è quindi fondamentale cambiare via via le nostre abitudini alimentari.
Questo cambiamento riguarda senza dubbio la scelta degli alimenti più adeguati alle richieste del nostro corpo, ma la nostra attenzione deve essere rivolta anche alla quantità di cibo che mangiamo.
Infatti gli studi sulle popolazioni dove si concentrano il maggior numero di centenari, dimostrano che questi ultimi hanno in comune una restrizione calorica (tra le 1200 e le 1500 calorie al giorno).
Cosa mangiano gli ultracentenari?
Nel mondo sono state individuate cinque aree dove la popolazione è particolarmente longeva e sana:
- la zona di Villagrande Strisaili, in Sardegna
- Loma Linda, USA
- Nicoya, Costa Rica
- Ikaria, Grecia
- Okinawa, Giappone
La longevità della popolazione in queste zone è senza dubbio determinata dal patrimonio genetico, ma anche dallo stile di vita e da un’alimentazione corretta.
Ancora una volta la nostra dieta mediterranea sembra una combinazione di macronutrienti vincente.
La dieta degli ultracentenari è infatti composta per il 55% da carboidrati, 35% da grassi e per il 10% da proteine.
Gli alimenti vegetali sono i principali costituenti dei pasti degli “arzilli vecchietti”. Nella loro alimentazione quotidiana, inoltre, non mancano mai le olive, le noci, le mandorle e altra frutta a guscio, che forniscono il fabbisogno di grassi, rigorosamente di origine vegetale.
Per il fabbisogno proteico la scelta ricade sul consumo di legumi, uova, formaggi e, in misura minore, di pesce.
E’ fondamentale, inoltre, che gli alimenti siano poco raffinati e non di origine industriale. Si prediligono i cibi freschi e senza conservanti.
La tradizione culinaria del territorio sardo ha senza dubbio aiutato la longevità dei suoi abitanti. La cucina territoriale è ricca di alimenti di origine vegetale (frutta, legumi e verdura) ed una piccola percentuale di cibi di origine animale, conditi, però, con olio di oliva. Non ci dimentichiamo il vino di queste zone, salutare quando viene consumato ai pasti ed in quantità moderate.
Quanto mangiano gli ultracentenari?
La scienza oggi sta prendendo in esame un’abitudine molto importante delle persone longeve: la frugalità della dieta.
Uno dei segreti di lunga vita può essere sintetizzato da un detto giapponese “Hara haci bu”, cioè la raccomandazione di alzarsi da tavola quando si è sazi solo all’80%.
La restrizione calorica deve essere chiaramente attenta a mantenere un’adeguata nutrizione.
Ancora una volta la Sardegna e la sua tradizione insegnano: il piatto unico è un ottimo modo per tenere sotto controllo l’apporto calorico senza rinunciare ai nutrienti necessari.
Il tradizionale piatto unico è composto principalmente da alimenti vegetali con una minima parte di componente animale. Vi è quindi un equilibrato apporto di macro e micro nutrienti, senza esagerazioni o eccessi.
La restrizione calorica attiva dei meccanismi biochimici che coinvolgono alcune proteine, le quali proteggono l’organismo dallo stress ambientale, migliorano l’invecchiamento, contrastano la sindrome metabolica, riducono il tessuto adiposo e prevengono alcune malattie neurodegenerative, come ad esempio il morbo di Alzheimer.
Scegliere con cura cosa mangiare e fare attenzione a non eccedere con il contenuto calorico dei nostri pasti, può quindi aiutarci ad invecchiare serenamente.
Fonti:
https://webaigo.it/download/AIGO_180316_CS_Fismad18.pdf
www.lacucinaitaliana.it/news/salute-e-nutrizione/blue-zone-sardegna-la-dieta-dei-centenari/