Abbiamo più volte analizzato quanto sia importante avere un microbiota intestinale in salute, diventa quindi fondamentale capire cosa possa aiutare o nuocere all’equilibrio della nostra flora batterica.
Sostanze amiche
- Consumare cibi fermentati : i microrganismi fermentati producono vitamine, enzimi, acidi organici e sostanze antibiotiche.
- Prediligere cibi freschi a discapito di quelli industriali ricchi di additivi, conservanti e zuccheri
- Abbondare di polifenoli: sostanze fitochimiche (alla base di molti nutraceutici derivati dalle piante) che riescono a raggiungere il colon praticamente inalterati dal processo digestivo
Sostanze nemiche
Sono tantissime le sostanze che possono condizionare l’eubiosi del nostro intestino e si possono suddividere in queste macro categorie:
- Conservanti dei cibi
- Inquinanti ambientali
- Farmaci
In questo articolo analizzeremo quelle legate all’alimentazione.
Alcool: un abuso altera la barriera intestinale e in persone con fegato grasso contribuisce all’endotossemia, la presenza di tossine microbiche nel sangue
Cibi industriali:spesso conservati artificialmente possono favorire il diffondersi di agenti patogeni. Tre le conseguenze si registrano allergie ed irritazioni intestinali questo perchè i conservanti alterano la barriera intestinale innescando processi infiammatori
Cloro: è una sostanza che viene usata per depurare l’acqua ma un’assunzione eccessiva potrebbe portare anche a sviluppare un tumore al colon-retto
Dolcificanti artificiali: Tra i più comuni ci sono l’aspartame, il sucralosio e la saccarina. Il loro abuso può portare a diarrea, aumento del Ph fecale e a una riduzione dei bifidobatteri. Inoltre inibiscono la leptina, un ormone che regola le nostre scelte alimentari.
Dolcificanti naturali: lo zucchero “esalta” l’assorbimento intestinale ma ne aumenta la permeabilità alterando la struttura proteica e causando disbiosi. Se ne consiglia un uso moderato
Emulsionanti : tra le sostanze semisintetiche troviamo gli acidi grassi mono o digliceridi, esteri di acidi grassi e di sorbitano mentre tra quelle naturali le più comuni sono le lectine, i glicolipidi, gli alcoli e gli acidi grassi idrogenati.
Estrogeni: ormoni usati soprattutto nell’allevamento di origine sintetica. Queste sostanze favoriscono il proliferare dei batteri patogeni creando infiammazione ed irritazione intestinale.
Antibiotici nell’allevamento : usati abitualmente per scopi terapeutici vengono talvolta usati per aumentare la crescita del bestiame. Se la quantità assunta dagli animali fosse notevole potrebbe arrivare anche sulle nostre tavole e, una volta ingeriti, scatenare la produzione di agenti patogeni antibiotico-resistenti
Detergenti e dentifrici: quando compriamo un prodotto con la dicitura “antibatterico” probabilmente ha, tra i suoi componenti, il triclosano. Questa sostanza è stata classificata dall’EPA (Agenzia per la Protezione Ambientale americana) come un pesticida e viene considerata tossica sia per l’uomo che per l’ambiente. Il triclosano causa disbiosi colpendo soprattutto i bifodobatteri, amici dell’intestino.
Solfiti:usati come additivi per birre, vini, succhi di frutta, pesce, carne e scatolame. Se sull’etichetta degli ingredienti trovate, per esempio, il bisolfito di sodio o il solfato di sodio la flora intestinale potrebbe essere a rischio perchè potrebbero causare nausea, vomito ed irritazione gastrica
Il nostro consiglio è quelle di fare attenzione alle etichette dei prodotti, alimentari e non, che acquistate così da avere più consapevolezza delle sostanze che possono aiutare o condizionare negativamente la salute del vostro intestino.