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Dalla ricerca nuove cure per le patologie gastrointestinali

Dalla ricerca nuove cure per le patologie gastrointestinali

I ricercatori stanno mettendo a punto delle terapie completamente nuove e non tossiche.

Le patologie gastrointestinali, (Inflammatory Bowel DiseaseIBD) così come altri problemi gastrointestinali, dalla diarrea alle allergie, sono caratterizzate da una ridotta funzionalità della barriera epiteliale intestinale, ovvero lo strato di tessuto che impedisce “perdite” dannose tra il lume intestinale e lo spazio che circonda l’intestino stesso.

Un nuovo studio suggerisce un metodo innovativo per affrontarle, prevenirle e curarle.

La ricerca

E’ stato dimostrato che un enzima chiamato chinasi appartenente alla catena leggera della miosina (MLCK) svolge un ruolo chiave nella regolazione della barriera epiteliale e dell’infiammazione gastrointestinale.

Un team di specialisti della Harvard Medical School di Boston, MA, dell’Università dell’Illinois a Chicago, dell’Università di Chicago in Illinois e del Primo Ospedale affiliato dell’Università Soochow di Suzhou, in Cina ha scoperto che concentrarsi sulla versione MLCK1 di MLCK potrebbe servire a prevenire e trattare le patologie gastrointestinali.

Alla scoperta di un’utile molecola

Nello studio, i cui risultati sono stati pubblicati dalla rivista Nature Medicine, gli scienziati che desideravano scoprire come affrontare i danni alla barriera epiteliale hanno cercato una molecola che potesse prendere il posto specifico della molecola MLCK1 senza sconvolgere il delicato equilibrio delle cellule intestinali che rivestono il lumen dell’intestino tenue.

Sono riusciti ad identificare una molecola che hanno chiamato “Divertin” (chiamata così perché funziona deviando MLCK1 dai punti in cui normalmente agisce sulla barriera epiteliale).

Dopo aver testato la molecola su campioni di topi hanno scoperto che era in grado di prevenire il danno da infiammazione alla barriera epiteliale senza impedire alla molecola MLCK di svolgere il suo ruolo di mantenimento in quel tessuto. Inoltre, la molecola Divertin ha corretto la disfunzione della barriera epiteliale e ha impedito la progressione dell’IBD nei campioni studiati.

I ricercatori ritengono che queste scoperte siano molto promettenti e sperano che in futuro potranno aprire la strada a nuove strategie per la cura e la prevenzione delle patologie gastrointestinali e di altre malattie quali la celiachia, la dermatite atopica, l’infezione polmonare e persino la sclerosi multipla.

In caso di rigetto da trapianto

In un altro studio – condotto dallo stesso team di ricerca e pubblicato su The Journal of Clinical Investigation gli scienziati hanno trovato evidenze che la molecola MLCK ha implicazioni nello sviluppo delle malattie da rigetto da trapianto.

Sulla base di questi risultati, la D.ssa Turner ei suoi colleghi affermano che la molecola Divertin potrebbe agire anche su alcuni dei meccanismi che guidano il rifiuto del tessuto trapiantato.

Il nostro studio indica che MLCK1 è un obiettivo vitale per preservare la funzione di barriera epiteliale nelle malattie intestinali e oltre“, spiega la dottoressa Turner.

Questo approccio terapeutico può aiutare a rompere il ciclo di infiammazione che guida così tante malattie croniche“, suggerisce.

Fonti:

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4389790/

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5440522/

https://www.nature.com/articles/s41591-019-0393-7

https://www.jci.org/articles/view/98554

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