Reflusso gastro-esofageo: ci avete posto diverse domande e per voi siamo andati dalla dottoressa Federica Testoni per risolvere i vostri dubbi.
La dott.ssa Testoni, concluso il percorso di studi in osteopatia di cinque anni presso ICOM College e un Master in medicina osteopatica in Inghilterra, ha abbracciato la libera professione. Svolge inoltre il ruolo di docente e assistente universitario per la materia teorica e pratica di osteopatia viscerale presso ICOM College.
Che cos’è il reflusso gastro-esofageo?
Con il termine reflusso gastro-esofageo si intende la risalita di materiale dallo stomaco verso l’esofago.
Da un punto di vista fisiologico, il cibo, una volta ingerito, raggiunge lo stomaco passando attraverso l’esofago. Tra queste due strutture risiede lo sfintere esofageo inferiore (o LES) che ha la funzione di impedire la risalita dei succhi gastrici (con ph acido) e del cibo dallo stomaco verso l’esofago.
Questo suo compito è coadiuvato anche da altri elementi come il muscolo diaframma, la conformazione anatomica dello stomaco e la differenza di pressione tra addome e torace.
Quando uno o più meccanismi che prevengono il reflusso non lavorano correttamente, il cibo mescolato ai succhi gastrici acidi può risalire verso l’esofago, dove non sono presenti meccanismi adatti a far fronte al ph acido dei succhi gastrici.
Pertanto, la risalita di materiale gastrico provoca l’irritazione delle pareti dell’esofago, portando alla sintomatologia del reflusso e, nel tempo, a un possibile danno delle pareti esofagee.
In che modo si manifesta il reflusso?
I sintomi tipici del reflusso son:
- bruciore (pirosi) dietro allo sterno,
- sensazione di fastidio/dolore nella porzione superiore dell’addome e/o retrosternale,
- rigurgito (aggravato da alcuni movimenti, come il piegarsi in avanti, accovacciarsi, stare in posizione supina nel letto),
- dolore tra le scapole.
Inoltre, possono essere riportati singhiozzi e/o tosse ricorrente, sensazione di amaro-acido in bocca, difficoltà a digerire, eruttazioni, nausee e gonfiore addominale.
La sintomatologia varia molto di intensità e manifestazione da persona a persona.
Che contributo può dare l’osteopatia in caso di reflusso?
Il trattamento osteopatico può essere un alleato molto valido per la gestione della sintomatologia del reflusso gastro-esofageo, in particolare andando a intervenire sulle strutture che contribuiscono e concorrono all’insorgenza di tale condizione e sintomatologia come il muscolo diaframma, importante per mantenere un equilibrio tra le pressioni toracico-addominali e le corrette relazioni con le strutture sottostanti.
Una buona elasticità del diaframma e il corretto scorrimento dell’esofago attraverso questo muscolo, la giusta mobilità e funzionalità delle strutture che lavorano in sinergia con il diaframma (coste, colonna dorsale ecc) e la riduzione del tempo di permanenza del cibo all’interno dello stomaco sono elementi necessari per contrastare il reflusso gastro-esofageo.
Tenendo conto della condizione del paziente e del grado dei disturbi riportati, l’osteopatia agisce su tali strutture e meccanismi, riducendo la sintomatologia, senza però sostituirsi in alcun modo alla terapia medica.
Ha qualche consiglio da dare per chi soffre di reflusso?
Assolutamente sì.
È importante prestare attenzione al proprio piano alimentare, evitando cibi che possano aggravare la sintomatologia (caffè, cioccolato, alcolici ecc) e prediligendo più pasti al giorno leggeri.
Alcuni comportamenti quotidiani possono aiutare a prevenire il reflusso, come evitare di coricarsi subito dopo un pasto, evitare abiti o cinture troppo stretti, non masticare chewing gum, mettere due o più cuscini sotto il capo quando si è sdraiati.
Questi sono alcuni accorgimenti che, uniti a uno stile di vita sano, possono alleviare la sintomatologia.