A cosa dobbiamo fare attenzione per prendere per tempo una disbiosi intestinale ed intervenire opportunamente con dei probiotici ed una dieta corretta? Ce ne parla la Dott.ssa Borgo.
Quali sono i principali sintomi di una disbiosi intestinale?
In questo video la dott.ssa Francesca Borgo, ricercatrice presso il dipartimento di Scienze della Salute dell’Università Statale di Milano illustra i sintomi principali spia di una disbiosi intestinale
Come mantenere l’eubiosi intestinale?
È importante seguire alcune norme per avere la flora intestinale in equilibrio:
- fare regolare attività fisica,
- avere una corretta alimentazione,
- evitare le situazioni di stress, che influisce negativamente sulla composizione della nostra flora intestinale,
- prestare attenzione all’igiene e all’alimentazione quando si viaggia.
In caso di disbiosi, un aiuto dai probiotici
Se abbiamo la disbiosi intestinale, e quindi uno squilibrio intestinale, i probiotici possono aiutarci, in quanto permettono la crescita dei batteri buoni.
I probiotici sono infatti “microrganismi che si dimostrano in grado, una volta ingeriti in adeguate quantità, di esercitare funzioni benefiche per l’organismo”, come anche afferma il documento ”Linee Guida su probiotici e prebiotici” del MInistero della Salute – Revisione Maggio 2013”.
Quale probiotico scegliere? Ecco i nostri suggerimenti
Sono numerosi gli integratori alimentari a base di probiotici, in commercio e per questo è difficile avere un’idea precisa sulle caratteristiche di ognuno. A tal proposito ecco alcuni suggerimenti per una scelta più consapevole.
- Essere gastro-resistenti per superare con la minor perdita possibile l’attraversamento gastrico.
- Reggere l’acidità dello stomaco.
- Contenere cellule vive appartenenti a generi diversi che non entrino in competizione tra di loro per riuscire a colonizzare in maniera più efficiente l’intestino. (Tra questi si citano il Lactobacillus acidophilus LA 5, il Bifidobacterium BB-12, uno dei ceppi a maggior capacità adesiva conosciuti, e il Bacillus coagulans BC 513, molto resistente agli antibiotici).
- Essere fermenti lattici vivi per poter esplicare la loro azione.
- È meglio se sono arricchiti da preziose sostanze come le vitamine per il metabolismo energetico, o altri elementi quali lo zinco, utile per il funzionamento del sistema immunitario, e le fibre prebiotiche (glucani), il nutrimento preferito dai batteri “amici” dell’intestino.
La scelta dunque deve essere accurata, facendosi consigliare anche dal proprio farmacista o medico di fiducia.
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