Il microbiota intestinale contiene più di 10 trilioni di cellule microbiche di circa 1.000 diverse specie batteriche. I microbi intestinali interagiscono anche con il loro ospite umano, a volte in modi che promuovono la salute, altre volte in modi che contribuiscono allo sviluppo della malattia
La disbiosi, o squilibrio, nel microbioma è comunemente associata ad effetti nocivi per la salute come:
Se si soffre di disbiosi intestinale i probiotici possono aiutarci, in quanto permettono la crescita dei batteri buoni.
I probiotici sono infatti “microrganismi che si dimostrano in grado, una volta ingeriti in adeguate quantità, di esercitare funzioni benefiche per l’organismo”, come anche afferma il documento ”Linee Guida su probiotici e prebiotici” del MInistero della Salute – Revisione Maggio 2013”.
Quale probiotico scegliere? Ecco i nostri suggerimenti
Sono numerosi gli integratori alimentari a base di probiotici, in commercio e per questo è difficile avere un’idea precisa sulle caratteristiche di ognuno. A tal proposito ecco alcuni suggerimenti per una scelta più consapevole.
- Essere gastro-resistenti per superare con la minor perdita possibile l’attraversamento gastrico.
- Contenere cellule vive appartenenti a generi diversi che non entrino in competizione tra di loro per riuscire a colonizzare in maniera più efficiente l’intestino. (Tra questi si citano il Lactobacillus acidophilus LA 5, il Bifidobacterium BB-12, uno dei ceppi a maggior capacità adesiva conosciuti, e il Bacillus coagulans BC 513, molto resistente agli antibiotici).
- È meglio se sono arricchiti da preziose sostanze come le vitamine per il metabolismo energetico, o altri elementi quali lo zinco, utile per il funzionamento del sistema immunitario, e le fibre prebiotiche (glucani), il nutrimento preferito dai batteri “amici” dell’intestino.
Per aiutare nelle scelta abbiamo stilato una Tabella con i principali integratori presenti sul mercato. https://www.panciaesalute.it/guida-ai-probiotici/
Un nuovo studio per diagnosi e cure personalizzate
Ad avallare ulteriormente l’importanza di mantenere in equilibrio la nostra flora intestinale Courtney Armor, che lavora con il ricercatore di microbiologia e statistica Thomas Sharpton nel College of Science dell’OSU, ha analizzato i dati e le scoperte di otto diversi studi per capire quali organismi compongano il microbioma, ma anche quali funzioni possono svolgere.
Sono stati rielaborati i dati di quasi 2.000 campioni di feci raccolti per studi sul carcinoma del colon-retto, morbo di Crohn, cirrosi epatica, obesità, artrite reumatoide, diabete di tipo 2 e colite ulcerosa.
“Stiamo cercando di districare causa ed effetto, di trovare questi aghi nei pagliai e i collegamenti tra il microbioma e la salute: la ricerca futura può sfruttare questa nuova conoscenza per testare le funzioni dei microbiomi contro la presenza e la gravità di varie malattie” ha affermato Sharpton.
Il National Institutes of Health e la National Science Foundation hanno sostenuto questa ricerca, che comprendeva scienziati del Lawrence Berkeley National Laboratory, della University of California, di San Francisco e degli Istituti di Gladstone.