Una nuova ricerca presentata al congresso annuale della Società Europea di cardiologia afferma che i pazienti con insufficienza cardiaca che consumano una buona quantità di fibre dietetiche hanno una decisa riduzione del rischio di morte o della necessità di un trapianto cardiaco.
Questo è dovuto al fatto che grazie ad un maggior apporto di fibre la loro flora intestinale è formata da batteri che aiutano il benessere fisico.
Studi precedenti avevano già messo in evidenza che i pazienti con insufficienza cardiaca avevano una ridotta biodiversità dei batteri intestinali. Questo studio, effettuato ad Oslo dalla dott.sa Cristiane Mayerhofer, invece, condotto su 84 pazienti sotto controllo per insufficienza cardiaca e 266 persone sane, dimostra come questa biodiversità sia legata all’apporto di fibre con la dieta.
Carne si o carne no?
Questa ricerca ha anche dimostrato che per i cardiopatici sarebbe opportuno ridurre l’assunzione di carne due o tre volte la settimana poichè i batteri intestinali a contatto con le fibre della carne formano una sostanza chiamata TMAO che è associata ad un maggior rischio cardiovascolare.
Diventa sempre più evidente come una buona flora intestinale sia legata al nostro benessere fisico e come una dieta equilibrata con un buon apporto in fibre aiuti lo sviluppo di “batteri buoni”.
Quali alimenti prediligere
Sono quindi scelta di elezione alimenti come cereali, verdure e frutta per stimolare il benessere della nostra flora batterica intestinale e di conseguenza il nostro.
Fonti: