Le elmintiasi sono meglio conosciute come parassitosi intestinali e sono quel complesso di malattie dovute all’insediamento di alcune specie di vermi nell’intestino umano.
In molti paesi in via di sviluppo le elmintiasi continuano ancora a costituire un vero flagello con miliardi di soggetti infestati. In Italia e nelle aree con un buon livello igienico-sanitario, la problematica si è drasticamente ridotta già nella seconda metà del ‘900. Infatti l’unica parassitosi piuttosto diffusa a cavallo del millennio era l’ossiurasi.
Purtroppo il problema dell’elmintiasi si è fortemente riproposto in questi ultimi decenni, durante i quali si è assistito ad un aumento delle varietà di infestazioni, con il ritorno di elminti pressoché scomparsi e l’introduzione di specie nuove.
Cause
Le cause del riacutizzarsi di questa problematica sono da ricercarsi :
- nel cambiamento climatico: una tropicalizzazione del clima favorisce la sopravvivenza ambientale dei parassiti e la moltiplicazione di insetti vettori
- nella diffusione di abitudini culinarie esotiche
- nella diffusione dell’abitudine di avere in casa animali da compagnia. Questa condizione ha favorito, in molti casi, il “salto di specie” di elminti storicamente soltanto zoofili.
Come si diffondono le elmintiasi e chi colpiscono?
Le elmintiasi possono colpire sia gli adulti che i bambini anche di età inferiore ad un anno.
Il contagio, infatti, avviene in luoghi pubblici o attraverso oggetti vari “contaminati”, per via oro-fecale. Toccando questi oggetti e portandosi le dita in bocca, si ingeriscono le uova rimaste adese alle mani. Giunte nell’intestino le uova si schiudono dando origine ai parassiti che daranno vita ad un nuovo ciclo riproduttivo.
Un altro fattore di rischio da non sottovalutare sono i cibi poco cotti o crudi, in particolar modo le carni. Anche la frutta e la verdura meritano attenzione: devono infatti essere lavate in modo adeguato.
Quali sono le elmintiasi più diffuse?
Ossiurasi o enterobiasi, in quanto provocata da Enterobius vermicularis, un verme visibile ad occhio nudo, dotato di un’elevata capacità di moltiplicazione e disseminazione nell’ambiente.
Gli aspetti principali di questa elmintiasi sono due e ad essi sono correlati i disturbi di chi ne è colpito:
a) l’effetto irritativo sull’intestino, dovuto alla produzione di sostanze tossiche da parte del parassita. Quest’ultimo, inoltre, utilizza le sostanze nutritive contenute negli alimenti a danno dell’ospite che si traduce in un minor assorbimento di tali sostanze e, nel caso di un bambino, in un arresto vistoso della crescita.
b) il prurito in sede perianale e anale.
Teniasi
Vi sono diverse specie di tenie, dette anche “vermi solitari” perché di solito nell’intestino umano è presente un solo adulto.
Le tenie durante il loro ciclo biologico, subiscono diverse trasformazioni, riuscendo a sopravvivere grazie ai continui passaggi tra alcuni animali, in particolare il maiale.
L’uomo si può infestare consumando carne cruda e non controllata. Nell’immagine popolare la presenza del “verme solitario” è legata al forte dimagrimento dell’individuo ospite. Idea non del tutto scorretta perché la tenia causa sintomi, come nausea e dolori addominali, che portano l’ospite a non avere appetito.Inoltre anche la tenia consuma le sostanze nutritive contenute negli alimenti.
Anchilostomiasi
Questo termine indica l’infestazione da parte di due parassiti: Ancylostoma duodenale e, il più diffuso Necator americanus. I due parassiti hanno una diversa provenienza geografica, ma hanno il medesimo comportamento nei confronti dell’uomo.
L’anchilostomiasi è una delle elmintiasi più contagiose in quanto l’individuo infestato può eliminare dai 2 ai 5 milioni di uova al giorno.
Fortunatamente il miglioramento delle condizioni ambientali ha contribuito a ridurre notevolmente il numero dei casi. Infatti un importante fattore di diffusione è la defecazione all’aperto: le uova si schiudono a contatto con il terreno umido e le larve raggiungono il suolo, quindi vengono trasportate dalla pioggia, dai mezzi agricoli e dalle scarpe. La penetrazione degli anchilostomi, infatti, non avviene tramite ingestione ma per contatto con la pelle.
In Italia i pochi casi di anchilostomiasi sono limitati alle zone agricole.
Imenolipiasi
Questa elmintiasi è più frequente nelle zone tropicali. Il parassita Himinolepis nana si insedia nell’ultimo tratto dell’intestino tenue e dopo due settimane, libera nuove uova.
I sintomi nascosti: il caso di Mohammed.
Mohammed, un bimbo di 8 anni, presentava un modesto rialzo termico e tosse stizzosa.
Il bambino viene sottoposto a diversi accertamenti per escludere allergie o problematiche bronchiali o polmonari. A distanza di un mese dai primi sintomi e dopo diversi giorni di anoressia e dolori addominali, Mohammed elimina con le feci alcuni vermi biancastri.
Il quadro respiratorio, quindi, era da attribuire al passaggio polmonare delle larve nel periodo immediatamente successivo all’infestazione, quando non era ancora avvenuta la maturazione di adulti nell’intestino e la produzione di uova.
Come prevenire le elmintiasi in età pediatrica
I bambini sono senza dubbio i più esposti al contagio perché si mettono spesso le manine in bocca e si scambiano oggetti e giocattoli con i coetanei. Per questo motivo gli ambienti scolastici, soprattutto le scuole materne, sono terreno fertile per il contagio e la reinfestazione.
Quindi cosa fare?
Il modo migliore per prevenire il contagio è quello di insegnare ai bambini a seguire delle precise e semplici norme di igiene, come lavarsi le mani dopo essere andati in bagno e prima di mangiare. Anche i giocattoli dovrebbero essere sterilizzati quotidianamente e quelli di peluche si dovrebbero periodicamente lavare ad alta temperatura.
Anche se molto importanti queste regole da sole non bastano. Bisogna mantenere l’intestino in buona salute aiutandolo a mettere in atto le sue difese naturali.
Come aiutare in modo naturale il nostro intestino ad essere in salute
I semi di zucca
Anche nel caso degli antipatici “vermi intestinali”, la natura ci offre un valido aiuto.
Parliamo dei semi di zucca di cui già gli antichi conoscevano le proprietà vermifughe.
I guaritori tradizionali cinesi furono i primi a capire che il guscio verde che ricopre i semi sotto la buccia, contiene una forte sostanza antielmintica. Questa particolare sostanza è la cucurbitina, un amminoacido tossico per alcune varietà di parassiti. Quando si usano i semi di zucca, i vermi si indeboliscono rapidamente e cessano di rimanere sulle pareti dell’intestino.
Inoltre la fibra contenuta nei semi di zucca svolge un ruolo importante nella pulizia dell’intestino, migliorandone la peristalsi e favorendo così l’eliminazione di scorie, parassiti e tracce tossiche della loro attività.
Un aiuto dalla mirra
Quando si parla di mirra si pensa ai doni che, nella tradizione cristiana, i Re Magi portarono a Gesù. Ma sappiamo cos’è la mirra oltre che un dono evidentemente prezioso, insieme all’oro e all’incenso?
La mirra è un’oleoresina gommosa che viene raccolta dalla corteccia di un alberello spinoso che cresce in Kenya, Somalia, Etiopia e Arabia. Il suo nome deriva dall’arabo murr che significa amaro e, come l’incenso, rappresentava per gli antichi un elemento solare e divino.
Oggigiorno la mirra è sfruttata in fitoterapia per le sue innumerevoli proprietà fra cui una riconosciuta attività di sostegno al sistema immunitario. Inoltre la mirra, a livello gastro intestinale, promuove una migliore digestione del cibo. Il nostro intestino, quindi, può trovare nella mirra un valido aiuto per non essere facile preda dei parassiti che vorrebbero colonizzarlo.
La curcuma, un aiuto prezioso
L’uso della curcuma è originario dell’Asia e, secondo la tradizione ayurvedica, questa pianta officinale si utilizza per pulire a fondo il tratto gastro-intestinale.
Niente di più vero perché la curcuma favorisce la produzione di liquido biliare e la sua distribuzione tramite la cistifellea nell’intestino tenue, dove provvede alla digestione dei grassi. La curcuma inoltre pulisce il tratto digestivo da parassiti, batteri e virus e lenisce le infiammazioni della mucosa intestinale.
Quindi: lavarsi bene le mani, evitare di portare oggetti non sanificati alla bocca, ma soprattutto avere un intestino reattivo agli attacchi dei parassiti, è il modo migliore per mettersi al riparo da queste fastidiose parassitosi.
Fonti:
https://guna.com/it/wp-content/uploads/sites/5/70-5-1.pdf
https://www.area-pediatrica.it/archivio/2800/articoli/28339/
https://1900cucina.it/i-benefici-dei-semi-di-zucca-preziosi-per-lorganismo-2/
www.farmacianews.it/le-parassitosi-intestinali/
https://it.punchalo.com/5715-pumpkin-seeds-from-parasites-worms-reviews-the-rules-of-admission
www.drgiorgini.it/blog/mirra-proprieta-benefiche-guida-completa/
www.biosalus.it/benefici-della-curcuma-su-microbiota-intestinale/