Non esiste una cura precisa per la malattia di Crohn ma un indicatore che rileva una reazione anormale del sistema immunitario a determinati batteri nell’intestino è stato oggetto di un nuovo studio dell’Università di Plymouth.
La malattia di Crohn
La malattia di Crohn è un’infiammazione cronica intestinale che può colpire tutto il tratto gastrointestinale. Le cause sono ancora sconosciute. È caratterizzata da ulcere intestinali. I sintomi possono variare dal dolore addominale, alla diarrea cronica, alla perdita di peso o alla presenza di una continua febbre.
La cura
Ad oggi non si può curare il morbo di Crohn in via definitiva, ma si possono alleviare notevolmente i sintomi. Il morbo di Crohn viene trattato, a seconda della gravità del caso, con:
- riposo intestinale (dieta, stile di vita sano)
- farmaci
- chirurgia
La scoperta
La ricerca si è concentrata su diversi tipi di cellule chiamate macrofagi, che fanno parte del nostro sistema immunitario e si trovano nella maggior parte dei tessuti, dove pattugliano per rilevare potenziali organismi nocivi e distruggerli.
Nelle malattie infiammatorie, come quelle di Crohn, i macrofagi mediano la distruzione infiammatoria dell’intestino. Il modo in cui il tessuto reagisce (infiammazione o soppressione) dipende dal tipo di cellula macrofagica presente e da come viene stimolata.
La nuova ricerca ha dimostrato come diversi tipi di macrofagi – un tipo pro-infiammatorio e l’altro anti-infiammatorio – mostrano meccanismi molecolari abbastanza diversi coinvolti nello spegnimento del loro comportamento funzionale quando sono presenti alcuni batteri.
E questa differenza, come spiega l’autore dello studio Dr Andrew Foey, evidenzia la possibilità di colpire e sopprimere selettivamente le cellule pro-infiammatorie che guidano malattie come la malattia di Crohn.
Questa scoperta può indirizzare i futuri sforzi di ricerca nel pilotare le risposte dei macrofagi nel trattamento delle malattie infiammatorie.
Fonti:
https://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0214681