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Un giovane studente scopre che chi vive nelle latitudini più a nord ha una flora intestinale che favorisce l’obesità

Un giovane studente scopre che chi vive nelle latitudini più a nord ha una flora intestinale che favorisce l’obesità

Le persone che vivono alle latitudini settentrionali hanno più batteri intestinali legati all’obesità di chi vive a latitudini più meridionali.  

Sono i risultati di una ricerca condotta su oltre 1.000 persone presso l’Università della California a Berkeley. “La gente pensa che l’obesità sia una brutta cosa, ma forse in passato accumulare più grassi e più energia dalla dieta potrebbe essere stato importante per sopravvivere in luoghi freddi. I nostri microbi intestinali di oggi potrebbero essere influenzati dai nostri antenati “ spiega Taichi Suzuki, ricercatore presso l’Università della California.  

Cosa definisce “sano” un microbiota?

“Questo suggerisce che ciò che chiamiamo “microbiota sano” può differire in diverse regioni geografiche”  afferma Michael Worobey, professore di biologia evolutiva all’Università dell’Arizona.

Per Worobey, i risultati sono molto affascinanti dalla prospettiva della biologia evolutiva che spiega come “forse i cambiamenti nella comunità di batteri intestinali sono importanti per consentire alle popolazioni di adattarsi alle diverse condizioni ambientali”.

Perchè gli animali che vivono nelle latitudini più a nord sono più grandi

Gli studi sui microbi intestinali sono diventati un importante campo di ricerca tra gli scienziati perché la proporzione dei diversi tipi di batteri e di archaea nell’intestino sembra essere correlata a malattie che vanno dal diabete e dall’obesità al cancro.

In particolare, il gruppo di batteri chiamato Firmicutes sembra dominare nell’intestino di persone obese, e topi obesi, mentre un gruppo chiamato Bacteroidetes domina in persone e topi più magri.

Suzuki ha proposto questo studio quando era ancora studente, ragionò sul fatto che, dal momento che gli animali e gli esseri umani nel nord tendono ad essere di dimensioni maggiori allora forse il loro microbiota intestinale conterrebbe una percentuale maggiore di Firmicutes rispetto ai Bacteriodetes.

Suzuki ha utilizzato dati pubblicati in sei studi precedenti, per un totale di 1.020 persone provenienti da 23 popolazioni in Africa, Europa, Nord e Sud America e Asia. I dati sui microbiomi intestinali erano essenzialmente dei censimenti dei tipi e dei numeri di batteri e di Archaea presenti nella traccia intestinale della gente.

Scoprì così che la proporzione di Firmicutes aumentava con la latitudine e la proporzione di Bacteriodetes diminuiva con la latitudine, indipendentemente dal sesso, dall’età o dai metodi di rilevazione. Gli afroamericani hanno mostrato gli stessi schemi degli europei e dei nordamericani, non gli schemi degli africani che vivono nelle aree tropicali.

“La regola di Bergmann – quella che dice che le dimensioni del corpo aumentano con latitudine per molti animali – è buona e si presume essere un adattamento per affrontare ambienti freddi – spiega il prof. Michael Nachman, supervisore di Suzuki e direttore del Museo di Zoologia dei Vertebrati a Berkeley – se i microbi intestinali aiutano anche a spiegare la regola di Bergmann richiederà test sperimentali, ma la scoperta di Taichi aggiunge un intrigante e completamente trascurato pezzo del puzzle a questo modello evolutivo altrimenti ben studiato.”

Fonti:

https://royalsocietypublishing.org/doi/abs/10.1098/rsbl.2013.1037

https://news.berkeley.edu/2014/02/14/geographic-variation-of-human-gut-microbes-tied-to-obesity/

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