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Rimedi e natura

Stipsi ed emorroidi, quale lassativo usare?

La stipsi cronica è molto diffusa a livello mondiale; in genere sono le donne a soffrirne di più rispetto agli uomini, ma l’età non fa sconti a nessuno, infatti questa patologia è molto frequente nella popolazione anziana.

La diagnosi di stipsi cronica e i “Criteri di Roma”

Potrebbe sembrare strano, ma la stipsi cronica non è così facile da diagnosticare in quanto paziente e medico attribuiscono significati diversi al termine stipsi.

Per il paziente si tratta di stipsi quando vi è l’insoddisfazione nella defecazione, per il medico, invece, è importante il numero di defecazioni settimanali.

Al fine di determinare più correttamente e di definire in maniera più uniforme cosa sia la stipsi, un gruppo di esperti ha elaborato i “Criteri di Roma”, cercando così di rendere più oggettiva la definizione e quindi la diagnosi di stipsi.

Lo studio “ChoCoDiTe”, condotto in 52 centri AIGO in Italia, ha evidenziato, però, come una porzione non trascurabile di pazienti si considera stitica, pur non rientrando rigidamente nei “Criteri di Roma”.

Ciò è determinato dal fatto che la stipsi può essere la via finale comune di molte patologie; inoltre può essere la conseguenza dell’assunzione di alcuni farmaci, che tendono a rallentare il transito intestinale.

Il ruolo del medico è fondamentale anche per la stipsi

La stipsi è spesso sottovalutata ed è accettata come una condizione fisiologica caratterizzante il singolo individuo, quasi come il colore degli occhi o la statura. Per questo motivo sono poche le persone che si rivolgono al medico, ancor meno al gastroenterologo, per avere una corretta diagnosi e un’adeguata terapia.

Gli amici, i conoscenti ed internet sono le fonti del “fai da te” e dell’autoprescrizione; se un rimedio non funziona si passa ad un altro, spesso in contraddizione con il precedente, ma non si arriva mai ad una conclusione soddisfacente.

Il medico è in grado di consigliare al paziente un’alimentazione corretta e, se ce ne fosse la necessità, degli integratori a base di fibre e lassativi osmotici.

Se le raccomandazioni dietetiche e i prodotti consigliati non fossero sufficienti, il medico potrà richiedere una valutazione gastroenterologica; lo specialista ha, infatti, il bagaglio culturale e l’esperienza clinica necessari per poter scegliere l’approccio terapeutico migliore per ogni paziente.

Stipsi ed emorroidi

Il rapporto tra stipsi ed emorroidi è ambivalente in quanto l’una può essere la causa dell’altra; infatti le emorroidi possono essere una conseguenza di uno sforzo eccessivo per una defecazione difficoltosa, ma possono essere anche la conseguenza di una stipsi dovuta al timore di provare dolore durante l’evacuazione.

Il plesso emorroidario è composto da dei cuscinetti spugnosi ipervascolarizzati situati nella zona anale. Il loro compito fisiologico è quello di concorrere nel contenimento delle feci, mantenendo l’ano chiuso.

In condizioni normali, quindi, le emorroidi rimangono all’interno del canale anale senza creare alcun disturbo, ma anzi espletando un’importante compito per il nostro organismo. I disturbi si iniziano ad avvertire nel momento in cui le emorroidi vanno incontro ad un processo infiammatorio, che può addirittura portare a una loro fuoriuscita verso l’esterno.

Spesso le emorroidi fuoriescono dal canale anale quando sono spinte da un prolasso rettale, ovvero da una maggior lassità e dal cedimento delle mucose anali.

Nel caso di stipsi associata ad emorroidi il consiglio del medico è ancora più importante; spesso non è sufficiente curare l’alimentazione, ma si deve ricorrere all’utilizzo di lassativi. Ma quali?

Esploriamo l’universo dei lassativi

I tipi di lassativi sono numerosi ed agiscono in maniera diversa nell’intestino; vediamoli insieme:

  • Lassativi formanti massa; sono conosciuti come integratori di fibre ed agiscono trattenendo il contenuto d’acqua nell’intestino. Devono essere, infatti, assunti con molta acqua. Le feci si ammorbidiscono e sono più facili da espellere. Possono, però, in caso di stipsi ostinata, causare gonfiore o dolore addominale.
  • Lassativi stimolanti, agiscono sulla peristalsi intestinale; la loro azione è più rapida, ma possono causare assuefazione e contrastare il normale funzionamento dell’intestino. E’ consigliabile assumerli per brevi periodi e mai continuativamente.
  • Lassativi osmotici; impediscono ai liquidi presenti nell’intestino di essere riassorbiti facilitando la distensione intestinale; la distensione, a sua volta, innesca la normale peristalsi e determina un’evacuazione in modo naturale. Questi lassativi possono essere utilizzati regolarmente.
  • Lassativi ammorbidenti; inumidiscono le feci e sono raccomandati in tutti quei casi in cui bisogna evitare al massimo lo sforzo nella defecazione.
  • Lassativi lubrificanti; lubrificando le feci ne consentono un passaggio più agevole nell’intestino.
  • Lassativi salini; sono dei lassativi osmotici e trattengono acqua nel colon per facilitare il passaggio delle feci.

Indubbiamente chi soffre di stipsi cronica lamenta gli stessi disturbi, ma ogni caso deve essere trattato ad hoc; i lassativi, come abbiamo visto, sono molti e soprattutto si differenziano per il tipo di azione all’interno dell’intestino.

Ad esempio in presenza di emorroidi è bene evitare i purganti drastici ed irritanti; è consigliabile ammorbidire le feci assumendo lassativi come il lattulosio e non farsi mancare le fibre.

E’ consigliabile, quindi, consultare un medico ed evitare l’automedicazione.

Fonti:

https://www.gastroenterologiaunibo.it/conoscere-per-prevenire/150-la-stitichezza-o-stipsi.html

Laureata in Lettere
Laureata in Lettere, freelance

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