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Come varia il microbioma intestinale in base allo stile di vita

Come varia il microbioma intestinale in base allo stile di vita

I batteri intestinali di quattro popolazioni himalayane differiscono in base allo stile di vita alimentare.

Ecco ciò che è emerso dallo studio condotto da ricercatori della Stanford University School of Medicine e pubblicato su PLOS Biology.

Il campione dello studio: le 4 popolazioni himalayane

Tutte e quattro le popolazioni – il Tharu, il Raute, il Raji e il Chepang – sono residenti da tempo sulle pendici dell’Himalaya, e hanno idioma, pratiche culturali e discendenza simili.

Si differenziano però nelle loro storie alimentari, infatti:

  • i Tharu hanno praticato l’agricoltura negli ultimi 250-300 anni;
  • I Raute e i Raji negli ultimi 30-40 anni;
  • i Chepang sono cacciatori-raccoglitori.

Cos’è emerso?

Lo studio ha scoperto che la composizione del microbioma intestinale di ciascuna popolazione differiva nel caso si trattassero di cacciatori/raccoglitori o agricoltori.

“Questo studio indica che il microbioma umano può essere gradualmente cambiato con modifiche nello stile di vita umano”, afferma Aashish Jha, autore principale dello studio.

Gli studi precedenti e quello attuale

In studi passati sono state già identificate differenze tra il microbioma intestinale delle popolazioni indigene in Africa e Sud America e in quelle delle popolazioni occidentali industrializzate in Europa e negli Stati Uniti.

Tuttavia questo è il primo studio a mostrare un cambiamento nelle composizioni del microbioma intestinale tra popolazioni strettamente correlate che vivono all’interno della stessa area geografica.

Intestino in evoluzione

All’interno del nostro intestino vive una comunità di trilioni di batteri che costituiscono il nostro microbioma intestinale. Queste comunità batteriche sono essenziali per digerire gli alimenti e per regolare il nostro sistema immunitario. Iniziano a colonizzarsi subito dopo la nascita e si sviluppano a un ritmo sorprendente una volta che iniziano ad interagire con il nostro ambiente. Man mano che cresciamo,il latte materno e la nostra alimentazione aiutano l’intestino a stabilire un complesso microbioma che svolge un ruolo cruciale nel mantenimento della salute.

L’intestino del passato

Per la maggior parte della storia umana, l’intestino elaborava solo alimenti selvatici disponibili nell’ambiente. Circa 1,8 milioni di anni fa, durante il periodo dell’Homo erectus, gli esseri umani erano una specie nomade di cacciatori-raccoglitori la cui dieta consisteva in pesce e carne, insieme a semi stagionali, noci, radici, verdure e bacche. Circa 10.000 anni fa, quando l’uomo è passato all’agricoltura, la dieta è stata radicalmente modificata, così come le tecniche di cottura e lo stile di vita.

Com’è cambiato l’intestino? Lo studio

Per esaminare se questo cambiamento nello stile di vita abbia interessato le composizioni del microbioma intestinale, i ricercatori hanno raccolto campioni di feci, nell’arco di due mesi,  da 56 individui delle quattro popolazioni himalayane e da 10 individui in un gruppo di controllo di nordamericani di origine europea.

I ricercatori hanno anche ricevuto informazioni sui dati demografici, sulle abitudini alimentari, sullo stato di salute, sui farmaci, sull’uso di tabacco e alcool e su molte altre variabili ambientali per determinare il grado in cui le variazioni dello stile di vita, nelle quattro popolazioni himalayane, siano correlate alle differenze dei loro microbiomi intestinali.

I risultati: quattro distinti tipi di microbioma

Un’analisi del contenuto dei campioni ha rivelato quattro distinti tipi di microbioma intestinale. Nello specifico queste distinzioni hanno accompagnato la transizione delle popolazioni da cacciatori-raccoglitori ad agricoltori.

I ricercatori hanno scoperto che le suddivisioni dei batteri, tra cui il Ruminobacter e il Treponema, abbondanti nei gruppi di cacciatori come il Chepang, diminuiscono man mano che le popolazioni si allontanano da questo stile di vita. In popolazioni completamente industrializzate, come quelle del Nord America, questi batteri sono infatti rari o completamente assenti. Al contrario, ceppi di altri batteri come Actinobacteria e Verrucomicrobia sono rari o inesistenti nei cacciatori-raccoglitori ma sono presenti quando l’agricoltura e l’industrializzazione prendono piede.

Nono solo, una ricerca pubblicata su Science dimostra inoltre come la composizione della microflora intestinale si possa modificare seguendo l’andamento delle stagioni, in base a come cambia la dieta nei diversi periodi dell’anno.

Approfondisci lo studio qui .

Nel futuro

I ricercatori stanno ora lavorando per capire quali fattori dietetici (e non) contribuiscano a tale trasformazione del microbioma.

Il passo successivo è quello di fare studi più approfonditi per individuare particolari componenti dietetiche, in ciascuna delle quattro popolazioni himalayane, associate a cambiamenti nel microbioma intestinale.

Fonti:
http://med.stanford.edu/news/all-news/2018/11/variance-in-gut-microbiome-in-himalayan-populations.html
https://journals.plos.org/plosbiology/article?id=10.1371/journal.pbio.2005396

Credit photo: Aashish Jha

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