Lievi infiammazioni batteriche possono innescare una catena di eventi provocando gravi malattie infiammatorie intestinali.
Ecco ciò che è emerso da una recente ricerca della durata di otto anni, guidata da Jamey Marth e Won Ho Yang, e pubblicata sulla rivista Science.
Lo studio rivela come piccole infezioni batteriche, spesso passate inosservate, come nel caso di lieve intossicazione alimentare, possono innescare una catena di eventi portando all’infiammazione cronica e colite.
Queste nuove scoperte possono anche aiutare ad identificare le origini da sempre misteriose delle malattie infiammatorie intestinali (IBD) come il morbo di Crohn e la colite ulcerosa.
Il contesto
L’ipotesi dalla quale gli autori sono partiti deriva dal contesto. In primo luogo, è sempre più evidente che la composizione genetica di un individuo gioca un ruolo limitato nell’insorgenza di malattie infiammatorie comuni.
In secondo luogo, il team ha osservato che studi precedenti riportano che le infezioni batteriche stagionali negli esseri umani sono correlate ad una maggiore diagnosi di IBD.
I trattamenti e prevenzioni più efficaci?
“Cercare di determinare l’origine di una malattia è importante in quanto indica spesso prevenzioni e trattamenti più razionali ed efficaci”, afferma Marth.
Lo studio
I ricercatori hanno sperimentato gli effetti, sull’intestino dei topi, di infezioni da Salmonella Typhimurium, un batterio molto diffuso nell’ambiente che provoca un malessere lieve e passeggero.
La squadra di Marth ha iniziato sperimentando una dose di Salmonella talmente bassa da non presentare sintomi significativi, che è stata eliminata tranquillamente.
I risultati
Tuttavia con la quarta infezione, separata a distanza di mesi dalla prima, l’infiammazione è aumentata costantemente e sono comparse infiammazioni intestinali e coliti.
Le considerazioni
“Questo tipo di studio non è mai stato fatto prima ed i risultati ottenuti sono scioccanti”, dice Yang. “Abbiamo osservato l’insorgere di una malattia infiammatoria progressiva e irreversibile causata da precedenti infezioni. Questo è stato abbastanza sorprendente perché l’agente patogeno era stato facilmente eliminato dall’organismo“.
Nuove strade da esplorare
Il meccanismo della malattia cronica procurata da infezioni di breve entità dipende da una carenza acquisita di fosfatasi alcalina intestinale (IAP), un enzima prodotto nel duodeno dell’intestino tenue che ha un ruolo protettivo.
La fosfatasi alcalina infatti è in grado di eliminare la carica tossica di alcune molecole pro-infiammatorie come i lipopolisaccaridi, rendendoli non tossici. Quando la fosfatasi alcalina manca, l’intossicazione ha campo libero.
Le conclusioni
Questi risultati possono creare preoccupazione per l’uomo.
Spiega Marth: “La contaminazione degli alimenti con bassi livelli batterici è probabilmente più comune di quanto possiamo immaginare, mentre i sintomi potrebbero essere inesistenti o lievi e scomparire in un giorno o due senza trattamento. Ripetuti nel tempo scopriamo che tali infezioni minori sono sufficienti per scatenare la malattia mesi e forse anni dopo, a seconda del numero e dei tempi delle infezioni che un individuo ha vissuto durante la sua vita “.
C’è comunque una buona notizia: esistono infatti dei modi per aumentare i livelli di IAP.