Molti disturbi digestivi hanno gli stessi sintomi. Ecco dunque un breve escursus dei nove disturbi gastrointestinali più diffusi, dei loro sintomi e dei trattamenti più efficaci a disposizione per curarli.
Malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE)
Quando l’acido cloridrico e la bile contenuti nello stomaco refluiscono nell’esofago, provocano bruciori e infiammazioni. Questo reflusso acido “spesso si verifica dopo i pasti o la notte” ha detto Neville Bamji, docente di medicina presso l’Ospedale Monte Sinai e gastroenterologo presso New York Gastroenterology Associates, ed è la principale causa della MRGE.
Può capitare ogni tanto di avere reflussi acidi o bruciori esofagei, soprattutto dopo grandi abbuffate, tuttavia se questi sintomi sono frequenti (due volte a settimana) o persino quotidiani, è molto probabile che sia in corso una malattia da reflusso gastroesofageo.
Secondo i dati del National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases (NIDDK) la MRGE è una malattia cronica che colpisce il 20% degli americani.
Se soffri di bruciori persistenti, alito cattivo, erosione dentale, nausea, dolori al torace o all’addome, o hai problemi a deglutire o respirare, consulta il tuo dottore.
Molti provano sollievo eliminando dalla dieta quei cibi e quelle bevande che peggiorano i sintomi o assumendo farmaci da banco antiacido per ridurre la produzione di reflusso o l’infiammazione dell’esofago. In alcuni casi, tuttavia, questa malattia richiede trattamenti più severi come un intervento chirurgico.
Calcoli biliari
I calcoli biliari sono dei depositi solidi che si formano nella cistifellea, una piccola sacca a forma di pera che immagazzina e secrece la bile per la digestione.
I calcoli biliari si formano in caso di colesterolo alto, della presenza di sostanze di scarto nella bile o nel caso in cui la cistifellea non si svuoti correttamente.
Quando i calcoli bloccano i dotti che dalla cistifellea vanno all’intestino, causano dolori acuti nella parte destra superiore dell’addome.
Alcuni farmaci sono in grado di sciogliere i calcoli, altre volte è invece necessario un intervento chirurgico.
Celiachia
La celiachia è un’infiammazione cronica dell’intestino tenue causata dall’ingestione di glutine, una proteina contenuta nel grano, nella segale e nell’orzo.
L’assunzione di glutine da parte di un soggetto celiaco provoca l’attivazione del sistema immunitario, che va a colpire e danneggiare i villi intestinali, le estroflessioni presenti nel piccolo intestino che aiutano l’organismo ad assorbire i nutrienti.
Nei bambini i sintomi di celiachia includono dolore e gonfiore addominale, diarrea, costipazione, vomito e perdita di peso. Negli adulti a questi sintomi si aggiungono anemia, spossatezza, perdita ossea, depressione e convulsioni.
Tuttavia ci sono casi in cui nessuno di questi sintomi viene avvertito.
L’unico trattamento per coloro che soffrono di celiachia è quello di eliminare il glutine dalla propria dieta alimentare. Alternative al glutine sono riso rosso, quinoa, lenticchie, farina di soia e amaranto.
Malattia di Crohn
La Malattia di Crohn, che rientra nel guppo di malattie digestive chiamate Malattie Infiammatorie Intestinali, è una malattia autoimmune che colpisce diverse parti del tratto gastrointestinale tra cui l’ileo.
Si calcola che in Italia circa 200.000 persone siano oggi affette da questa patologia cronica, contro le oltre 700.000 in America.
I sintomi più comuni attraverso i quali la malattia si manifesta sono diarrea cronica, perdite di sangue misto a feci, calo di peso e febbre.
“I trattamenti dipendono dai sintomi e possono includere antidolorifici, immunosoppressori e interventi chirurgici”, ha detto il dottor Bamji.
Come abbiamo approfondito in un precedente articolo, anche l’assunzione di probiotici può aiutare a ridurre l’infiammazione in alcune malattie croniche come quella di Crohn.
- Colite Ulcerosa
- Sindrome dell’Intestino Irritabile
- Emorroidi
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- Ragadi Anali
Se sospetti di avere anche solo uno di questi disturbi, non esitare di andare dal dottore.
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