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Scoperto un legame tra l’infezione intestinale e il morbo di Parkinson?

Scoperto un legame tra l'infezione intestinale e il morbo di Parkinson?

Un nuovo studio condotto da scienziati di Montreal, pubblicato su Nature, dimostra come un’infezione intestinale possa portare a sviluppare una patologia simile alla malattia di Parkinson (MdP).

Avevamo già riportato come i ricercatori della California Institute of Technology avessero scoperto un’influenza negativa diretta da parte del microbioma intestinale nell’aggravare i sintomi del morbo di Parkinson (per approfondire https://www.panciaesalute.it/secondo-cervello/la-malattia-parkinson-puo-origine-nellintestino)/

Qma la ricerca non si ferma mai ed ora, con questo studio, potrebbero aprirsi nuove strade per strategie terapeutiche.

Più che raddoppiati i malati di Parkinson

Dal 1990 il numero di pazienti con il Parkinson è più che raddoppiato passando da 2,5 milioni a 6,1 milioni con una prospettiva, purtroppo realistica, di  12 milioni di pazienti in tutto il mondo entro il 2050 circa.

Circa il 10% dei casi di parkinson è dovuto a mutazioni nei geni. In questo caso la malattia si sviluppa in età molto precoce. 

Studio sulla mutazione genetica

Circa il 10% dei casi di parkinson è dovuto a mutazioni nei geni. In questo caso la malattia si sviluppa in età molto precoce. 

La malattia è causata dalla morte progressiva di un sottogruppo di neuroni nel cervello, chiamati neuroni dopaminergici. Questa perdita di neuroni è responsabile dei tipici sintomi motori come tremori e rigidità. Ciò che provoca la morte dei neuroni dopaminergici è ancora sconosciuto.

La maggior parte degli attuali modelli si basa sulla convinzione che i neuroni muoiano a causa degli elementi tossici che si accumulano al loro interno“, ha detto Louis-Eric Trudeau dell’Université de Montréal. “Questo non spiega, tuttavia, il fatto che la patologia sia iniziata in pazienti diversi anni prima dell’emergere della compromissione motoria e di qualsiasi perdita evidente di neuroni.”

Si ritiene che la ragione di ciò sia spiegata dai risultati del presente studio. 

Sistema immunitario e Parkinson: il legame

Il team di Montreal ha dimostrato che nei topi privi di un gene collegato al Parkinson, l’infezione da batteri che causano lievi sintomi intestinali nei topi giovani è stata sufficiente per innescare sintomi simili alla malattia in età più avanzata.

I sintomi simili al Parkinson potrebbero essere temporaneamente invertiti dalla somministrazione di un farmaco usato per curare i pazienti con Parkinson. Michel Desjardins e Diana Matheoud, del Centro di ricerca ospedaliera dell’Università di Montreal , sottolineano che nei topi normali il sistema immunitario ha risposto correttamente all’infezione intestinale; tuttavia, nei topi privi del gene PINK1 correlato al morbo di Parkinson, il sistema immunitario ha reagito in modo eccessivo e ha innescato “autoimmunità“, un processo che porta il sistema immunitario ad attaccare le cellule sane dell’organismo. 

Una nuova speranza per prevenire il Parkinson

Questi risultati suggeriscono che alcune forme di Parkinson sono una malattia autoimmune che può iniziare nell’intestino diversi anni prima che i pazienti sviluppino i sintomi motori, evidenziando il fatto che esiste una finestra temporale per il trattamento preventivo.

Fonti:

https://nouvelles.umontreal.ca/en/article/2019/07/17/can-gut-infection-trigger-parkinson-s-disease/

https://www.nature.com/articles/s41586-019-1405-y

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