Scoperto un legame tra il metabolismo incontrollato della vitamina A e l’infiammazione dell’intestino.
Ecco ciò che è emerso dai ricercatori della Case Western Reserve University School of Medicine di Cleveland, Ohio.
La scoperta aggiunge dettagli chiave sulla relazione tra dieta e malattie infiammatorie, come la malattia infiammatoria intestinale (IBD), e potrebbe aiutare i medici a definire strategie nutrizionali più mirate per i pazienti.
Come inizia il metabolismo della vitamina A?
Il metabolismo della vitamina A inizia con il beta-carotene. Il beta-carotene è noto dal punto di vista nutrizionale soprattutto per essere un precursore della Vitamina A ed è un pigmento organico appartenente alla famiglia dei carotenoidi ovvero una classe di composti organici reperibili in piante, alghe, funghi e in alcune specie di batteri.
Il beta-carotene, noto anche come provitamina A, viene trasformato in vitamina A nell’intestino tenue. La vitamina A viene quindi trasportata principalmente in altri tessuti per supportare molte funzioni, come la vista.
Tuttavia, parte della vitamina A rimane nell’intestino. Qui questo nutriente viene utilizzato per produrre un fattore di crescita per le cellule immunitarie. Quando però è presente in grande quantità questo ormone stimola le cellule immunitarie a proliferare e le rende attive, causando infiammazione intestinale.
Lo studio
Nello studio, pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, i ricercatori hanno individuato un importante punto nel percorso metabolico per la vitamina A che dipende da una singola proteina chiamata ISX.
Studiando topi, geneticamente modificati con carenza di ISX, il team ha scoperto l’importanza di questa proteina nell’aiutare il corpo a mantenere un processo equilibrato tra beta-carotene e infiammazione intestinale.
Le considerazioni
“La vitamina A esiste nella dieta come beta-carotene, che è convertito enzimaticamente dalle cellule che rivestono l’intestino. Il contenuto di beta-carotene negli alimenti naturali è variabile e soggetto alla stagionalità. Descriviamo in questo studio un meccanismo per far fronte a questa fluttuazione e mantenere intatta l’immunità della barriera intestinale” hanno dichiarato Ni Made Airanthi Widjaja-Adhi, autore principale dello studio e Marcin Golczak, co-autore e assistente professore di farmacologia presso Case Western Reserve School of Medicine.
La dimostrazione
I ricercatori hanno dimostrato che l’ ISX attiva e disattiva i geni coinvolti nel metabolismo della beta-carotene-vitamina A.
In altre parole, l’ISX regola la giusta quantità di beta-carotene nel corpo e, di conseguenza, la maggior parte del beta-carotene viene rimosso dall’intestino.
I risultati
I topi privi di ISX non sono riusciti a smaltire tutta la vitamina A e quindi una grande quantità è rimasta nell’intestino tenue. Questo ha innescato le cellule immunitarie provocando una grave infiammazione dell’intestino tenue che si è poi diffusa anche nel pancreas.
Le conclusioni
Gli autori hanno dimostrato che le cellule immunitarie dell’intestino tenue possono reagire in modo eccessivo alle diete ricche di beta-carotene quando l’ISX è assente o carente. I risultati implicano che l’ISX è un collegamento chiave tra la dieta e l’immunità intestinale.
“Troppa vitamina A può promuovere malattie infiammatorie“, ha dichiarato Johannes von Lintig, professore associato di farmacologia presso la Case Western Reserve School of Medicine e autore principale dello studio. “Negli studi futuri, il topo con carenza di ISX sarà un modello versatile per studiare i dettagli molecolari dell’interazione tra dieta e immunità gastrointestinale.”
Nel futuro
Le alterazioni dell’ ISX sono state associate anche a disturbi infiammatori come il morbo di Crohn.
Una migliore comprensione dei fattori molecolari che controllano l’immunità intestinale aiuterà lo sviluppo di strategie di intervento nutrizionale per migliorare la salute.