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Probiotici: la chiave contro una serie di disturbi intestinali

Probiotici: la chiave contro una serie di disturbi intestinali

I probiotici possono invertire il danno intestinale causato dagli antibiotici e agire come un antinfiammatorio naturale per chi soffre di colite ulcerosa, psoriasi e sindrome da stanchezza cronica.

I probiotici: cosa sono?

I probiotici sono  i “batteri buoni” che mantengono l’equilibrio naturale della microflora nel tratto digestivo.

Il professor Edoardo Felisi, docente del Master Prodotti Nutraceutici, dipartimento di Scienze del Farmaco, dell’Università degli Studi di Pavia, aggiunge inoltre che “i probiotici sono microorganismi vivi e vitali e, aggiunti ad alimenti o a integratori, devono essere assunti in quantità adeguate, così da garantire l’eubiosi, cioè l’equilibrio della composizione qualitativa del microbiota intestinale. Questo permette di far funzionare correttamente l’organismo. Al contrario, la disbiosi è la perdita di questo equilibrio, determinato da una variazione qualitativa e quantitativa del microbiota intestinale”.

Gli studi

In una serie di quattro documenti di ricerca, gli scienziati hanno scoperto che i probiotici potrebbero essere la chiave per risolvere una serie di disturbi correlati all’intestino.

In uno studio su 3096 pazienti che assumevano regolarmente un antibiotico, il probiotico S. boulardii ha ridotto il rischio di diarrea indotta da farmaci del 60%.

Il probiotico B.infantis 35624 invece si è dimostrato efficace come antinfiammatorio naturale nei pazienti con colite ulcerosa. I ricercatori ipotizzano che lo spostamento dell’equilibrio nell’intestino sembri ristabilire i processi antinfiammatori naturali.

Inoltre, in un altro studio di 35.624 pazienti con malattia dell’intestino irritabile (IBS), lo stesso probiotico B. infantis sembrava ridurre il disagio addominale e il gonfiore nella maggior parte dei casi, anche se tanto quanto un placebo.

Terapia con antibiotici: l’importanza dei probiotici

Da tali studi emerge l’importanza di assumere i probiotici, soprattutto durante la terapia con gli antibiotici, in quanto ripopolano la flora intestinale.

Ma come fare a scegliere un buon probiotico?

Esistono due tipologie di probiotici: quelli che vengono sciolti in fiale, e che quindi vengono assunti in forma liquida, e quelli in capsule.

Esistono inoltre in commercio alcuni probiotici in capsule gastro-resistenti. Il vantaggio di questa forma di assunzione è che i fermenti arrivano direttamente all’intestino senza rischiare di venire degradati dagli acidi dello stomaco.

È inoltre consigliabile scegliere un prodotto che contenga più ceppi di probiotici (tra i quali ad esempio i più avanzati Lactobacillus acidophilus, Bifidobacterium, Bacillus Coagulans) così che siano in grado di colonizzare i differenti tratti dell’intestino.

Infine devono essere fermenti lattici vivi per poter esplicare la loro azione. In alcuni casi sono in commercio probiotici arricchiti da preziose sostanze come le vitamine o altri elementi quali lo zinco.

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Fonti:

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed?db=pubmed&cmd=link&linkname=pubmed_pubmed&uid=22010282

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