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Pancia in FormaRimedi e natura

Un valido alleato della digestione: il Kudzu

A chi non è mai capitato dopo un pasto di sentire un senso di gonfiore e pesantezza accompagnato anche da sonnolenza?

Tranquilli siamo in buona compagnia, sembra infatti che nel nostro paese soffra di disturbi digestivi circa il 25% della popolazione adulta.

Infatti, senza andare a scomodare patologie importanti, un periodo di stress, un pasto particolarmente abbondante, o anche solo mangiare in fretta e “male”, nel senso di non masticare abbastanza e di assumere spesso alimenti preconfezionati comodi da portare in ufficio, non fanno che aiutarci ad avere una cattiva digestione (dispepsia) o anche reflusso gastroesofageo.

Questi due disturbi danno sintomi leggermente diversi. Come li riconosciamo?

Il reflusso gastroesofageo si presenta con bruciore di stomaco che spesso è accompagnato da rigurgiti acidi. Il nostro pasto una volta arrivato nello stomaco si mescola ai succhi gastrici acidi che servono per la digestione degli alimenti. Se la valvola di chiusura dello stomaco, chiamata cardias, non chiude bene, si possono avere appunto dei rigurgiti acidi che provocano irritazione e infiammazione delle pareti dell’esofago.

La cattiva digestione invece è dovuta ad un ritardo nello svuotamento dello stomaco che ci fa sentire il famoso senso di pesantezza e di gonfiore. In questo caso si può soffrire anche di alito pesante… una gioia!

Certamente se questo tipo di disturbi sono molto frequenti è bene farsi vedere dal proprio medico ma se non capita spesso e se quando succede sappiamo esattamente perchè, abbiamo a disposizione una serie di rimedi che possono ovviare il problema.

Il rimedio di cui vi vogliamo parlare oggi è la polvere di Kudzu ricavata da una pianta di origine giapponese, ancora poco conosciuta da noi, che viene usata a scopo terapeutico da almeno 2000 anni.

Nella medicina tradizionale cinese il Kudzu fa parte delle 50 erbe fondamentali e viene utilizzato in fitoterapia per diversi disturbi.

Il Kudzu, o pueraria lobata, è una pianta molto resistente, può vivere fino a 100 anni e i suoi rami in una sola stagione possono crescere addirittura di trenta metri!

Ha dei bellissimi fiori violetti, ma la parte che viene utilizzata in terapia è la radice da cui si ottiene una sostanza bianca farinosa ricca in isoflavoni, quercitina e antiossidanti.

Un alleato del nostro stomaco

Se in oriente viene utilizzato per calmare le irritazioni dell’apparato digerente da noi in occidente viene molto apprezzato per la sua capacità gastroprotettiva.

E’ quindi soprattutto indicato per bruciore di stomaco o per reflusso gastroesofageo.

Agisce assorbendo e tamponando l’eccesso di acidità dei succhi gastrici, come antinfiammatorio e come lenitivo sulle pareti irritate del tubo digerente e dello stomaco. Attraverso questi meccanismi migliora anche il processo digestivo.

Il sollievo da dolore e bruciore avviene in pochissimo tempo grazie all’assorbimento degli acidi gastrici che irritano l’apparato digestivo.

In Cina per migliorare la digestione si usa preparare un tè a base di Kudzu. Si scioglie in un pentolino un cucchiaino di Kudzu in acqua fredda, poi si porta a bollore. Si lascia intiepidire la tisana così ottenuta e il digestivo è pronto!

Le altre proprietà del Kudzu

La radice di Kudzu contiene diversi principi attivi tra cui isoflavoni (come quelli della soia), antiossidanti, polisaccaridi e glicosidi.

L’alta concentrazione di queste sostanze fa si che questa pianta abbia diversi utilizzi interessanti.

Ha proprietà disintossicanti e nella medicina cinese viene utilizzato sotto forma di te per trattare la dipendenza da alcool. Sembra che riesca a diminuire drasticamente il desiderio di bere alcolici in una settimana nell’80% delle persone trattate.

Viene utilizzata anche per liberarsi dalla dipendenza da fumo.

Ha proprietà fitoestrogeniche, questa radice viene infatti utilizzata per sopprimere le vampate di calore in donne in menopausa e per prevenire l’osteoporosi.

Le vengono riconosciute anche proprietà cardioprotettive poiché sembra che abbia un ruolo nell’abbassare i livelli di “colesterolo cattivo” LDL, di regolarizzare la pressione e il livello di zuccheri nel sangue.

Grandi proprietà ma non per tutti

Come tutti i fitoterapici anche il Kudzu ha le sue controindicazioni è infatti sconsigliato in caso di problemi alla tiroide e per chi sta seguendo terapie ormonali per il suo contenuto in fitoestrogeni.

Secondo alcuni studi sembra possa ridurre l’efficacia della pillola anticoncezionale.

Viene sconsigliato anche in gravidanza e allattamento e non va somministrato ai bambini.

Abbassando i livelli di zucchero nel sangue il suo utilizzo viene sconsigliato anche ai diabetici in terapia.

Fonti

A comprehensive review on Pueraria: Insights on its chemistry and medicinal value Shengguang Wang 1, Shiming Zhang 2, Shaoping Wang 3, Peng Gao 4, Long Dai 5

Francesco Capasso • Giuliano Grandolini • Angelo A. Izzo “Fitoterapia Impiego razionale delle droghe vegetali”

Farmacista
Farmacista formulatore, giornalista

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