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Trapianto di feci contro le infezioni intestinali multiresistenti

Trapianto di feci contro le infezioni intestinali multiresistenti

Una nuova tecnica di trapianto di feci potrebbe rappresentare una speranza in più per coloro che sono affetti da infezioni intestinali multiresistenti che non rispondono al trattamento degli antibiotici.

Ecco ciò che è stato sperimentato all’ospedale San Gerardo di Monza.

 

Il trapianto di feci: di cosa si tratta?

Meglio conosciuto come Fecal microbiota transplantation (FMT), il trapianto di feci è definito come il processo di trapianto di batteri fecali da un individuo sano a un paziente affetto da alcune patologie derivanti da infezioni, che sono attualmente incurabili attraverso gli antibiotici. L’FMT comporta il ripristino della microflora del colon introducendo una flora batterica sana attraverso l’infusione di feci, ad esempio mediante colonscopia, clistere, tubo orogastrico o per via orale sotto forma di capsula contenente materiale liofilizzato, ottenuto da un donatore sano.

La tecnica dell’FMT rimane però ancora in attesa di essere riconosciuta dalla Food and Drug Administration in quanto si tratta dell’utilizzo di un prodotto biologico e non di un farmaco e, pertanto, sono necessari ulteriori studi che ne supportino l’efficacia.

 

Il batterio KPC

In Italia, nello specifico all’Ospedale San Gerardo di Monza presso il reparto Malattie Infettive, è stato sperimentato il trapianto di feci in grado di debellare le infezioni multi-resistenti causate dal batterio KPC.

Il nome intero è Klebsiella Pneumoniae Carbapenemasi-produttrice, ed è un super batterio considerato un vero e proprio killer che, in oltre il 50% dei casi, è ormai diventato resistente ad ogni tipo di antibiotico, compresi i più potenti.

Per questo l’infezione da KPC è difficile da eliminare.

 

Lo studio clinico

Lo studio è consistito nel trattare 25 pazienti colonizzati dal batterio KPC, ripulire il loro intestino e introdurre nuovo materiale fecale, con un microbiota sano proveniente da donatori in buona salute. L’obiettivo è stato ripristinare la flora batterica “sana” e favorire l’eliminazione del batterio nocivo.

 

Le considerazioni

La tecnica del trapianto fecale rappresenta un’interessante opportunità per tentare di ridurre il grave problema delle infezioni ospedaliere” spiega Andrea Gori, responsabile della sperimentazione, direttore del Dipartimento di medicina interna e dell’U.O. malattie infettive dell’Ospedale San Gerardo di Monza. E conclude:  “In circa la metà dei pazienti trattati finora, i dati preliminari mostrano una negativizzazione per KPC al follow-up a un mese”.

 

Nel futuro

Sarà necessario verificare la tenuta nel tempo e, qualora si avesse conferma dei risultati, passare a una fase più allargata dello studio, per valutare l’efficacia su una popolazione di dimensioni maggiori.

 

Fonte:

http://www.corriere.it/salute/malattie_infettive/18_gennaio_03/trapianto-feci-nuova-speranza-le-infezioni-multi-resistenti-5d290ea0-f0a5-11e7-b9c8-ca7b03c62ba9.shtml

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