La ricerca collega sempre di più il microbioma intestinale ad una serie di malattie, tra cui la malattia infiammatoria intestinale, il diabete e persino il cancro.
Batteri sani nell’intestino
Sono diversi i tentativi di modificare i batteri dell’intestino con alimenti ricchi di batteri sani, come lo yogurt o la kombucha, così come l’uso di probiotici.
Seth Bordenstein, biologo della Vanderbilt University, spiega che: “Cambiare il microbioma dell’intestino per sconfiggere le malattie ha davvero un grande potenziale, ma prima di tutto gli scienziati devono comprendere appieno ciò che costituisce un microbioma intestinale sano”.
La scoperta: il microbioma intestinale differisce tra le etnie
Con tale obiettivo, sono stati analizzati i dati di circa 1.700 americani differenti per sesso, età, peso ed etnia, e si è scoperto che le differenze di microbioma intestinale tra le etnie sono il fattore più coerente.
Questa scoperta è promettente nel campo della fiorente medicina individualizzata, perché è molto più facile cambiare il microbioma di una persona rispetto ai loro geni ed inoltre potrebbe spiegare i motivi per cui molte malattie croniche colpiscano in modo sproporzionato alcune minoranze etniche.
Le considerazioni: le differenze tra le etnie
“I genomi umani sono per il 99,9% identici, dunque, quello che ci interessa davvero, è ciò che spiega le marcate variazioni dei microbiomi intestinali tra le persone“, ha detto Bordenstein. “Quali sono le regole per manipolare il microbioma con l’obiettivo di migliorare la salute e la medicina a lungo termine? Se si presta attenzione ai fattori comuni associati alle differenze nel microbioma intestinale come sesso, peso o età, si possono trovare molte incongruenze e, di fatto, esistono diversi tipi di batteri intestinali. Tuttavia, quando confrontiamo le differenze delle etnie auto-dichiarate dei pazienti, troviamo caratteristiche stabili e coerenti dei batteri presenti nell’intestino”.
Il lavoro è stato svolto in collaborazione con un team dell’Università del Minnesota, e i risultati, pubblicati in un documento intitolato “Gut Microbiota Diversity across Ethnicities negli Stati Uniti”, appaiono sulla rivista PLOS Biology.
Le conclusioni
Bordenstein conclude: “È possibile acquistare i probiotici in farmacia, ma bisogna accertarsi che siano batteri vivi, e che la dose standard sia adatta. Tuttavia, con questo tipo di ricerca, possiamo concentrarci sulle differenze rilevanti e sulle dosi di batteri che potrebbero invertire la malattia o impedirne prima di tutto lo sviluppo“.
I batteri che variano in base all’etnia
Il team ha scoperto 12 particolari tipi di batteri che variano regolarmente e in abbondanza in base all’appartenenza etnica.
I 12 batteri presenti in questa ricerca sono stati:
- Christensenellaceae
- Clostridiales
- Coriobacteriaceae
- Dehalobacteriaceae
- Odoribacter
- Odoribacteriaceae
- peptococcaceae
- RF39
- Rikenellaceae
- Veillonella
- Verrucomicrobiaceae
- Victivallaceae
Fonti:
https://news.vanderbilt.edu/2018/12/04/ethnicity-proves-reliable-indicator-of-what-microbes-thrive-in-the-gut/
https://journals.plos.org/plosbiology/article?id=10.1371/journal.pbio.2006842
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